MIRANDOLA, CONCORDIA, SAN PROSPERO E SAN FELICE – Dirigenti pagati troppo, maestre pagate poco. Ora i Comuni della Bassa promettono riorganizzazione negli asili. Si è svolto lo scorso 30 ottobre il tentativo di conciliazione presso la Prefettura di Modena tra le Organizzazioni Sindacali Fp/Cgil e Cisl/Fp, le Rsu e i rappresentanti dell’Amministrazione dell’Unione Area Nord sulla vertenza per la contrattazione decentrata.
La convocazione presso la Prefettura è stata conseguente al mandato ricevuto dai sindacati da parte dai lavoratori durante l’affollatissima assemblea del 18 ottobre che aveva votato all’unanimità l’apertura dello stato di agitazione. Una scelta revocata il 30 ottobre scorso, e che oggi viene illustrata dalla Cgil e dalla Cis per ricordare all’Ucman gli impegni presi.Nodo principlae del contendere, il denaro che vaai dirigenti e quello che va ai dipendenti. Ci sono infatti 29 dirigenti che si dividono 367 mila euro, contro gli 816 mila euro del fondo per i 207 dipendenti.
In Prefettura, dopo una lunga e accesa discussione e dopo la minaccia da parte delle Organizzazioni Sindacali di interrompere nuovamente le trattative a fronte del reiterarsi di promesse fumose e insufficienti, l’amministrazione dell’Unione Comuni modenesi Area Nord ha finalmente dichiarato di accogliere la richiesta dei sindacati e di impegnarsi concretamente ad una riorganizzazione, stabilendo fin d’ora un termine per la presentazione di una bozza da discutere con le parti sindacali.
“Siamo costretti a ribadire però che non c’è un accordo – affermano Andrea Santoiemma Fp Cgil e Sabrina Torricelli Cisl Fp – c’è una sospensione dello stato di agitazione a fronte di un impegno dell’Amministrazione a presentare entro il 30 novembre 2019 una riorganizzazione dei servizi e una conseguente redistribuzione delle risorse economiche, partendo dal Fondo delle Posizioni Organizzative ovvero le posizioni apicali. Ciò al fine di rispondere alle richieste dei lavoratori di avere una più equa distribuzione delle risorse e permettere aumenti economici da troppo tempo inutilmente attesi”.
La richiesta sindacale non è certo nuova e ha sempre ricevuto finora solo risposte vaghe e dilatorie.
Questa volta, pena rottura del tavolo, l’Amministrazione ha promesso un impegno concreto e definito nel tempo.
“Per questo – proseguono i sindacalisti di Cgil e Cisl – abbiamo valutato una linea di apertura che però, chiariamo, non è infinita, ma vincolata alla serietà della proposta che verrà fatta. Nel caso le proposte risultassero insufficienti o aleatorie, proseguiremo con le azioni che i lavoratori riterranno più opportune e senza ulteriori avvisi”.