FINALE EMILIA – La JColors ritiri i licenziamenti e sospenda ogni decisione in merito al ventilato stop produttivo nello stabilimento di Finale Emilia. Lo chiede il PD di Finale Emilia:
Apprendiamo con stupore e preoccupazione da notizie di stampa la decisione della società J Colors di licenziare ulteriori 40 dipendenti ed andare verso la sospensione della produzione nello stabilimento di Finale Emilia.
La J Colors, che opera nel settore delle vernici per l’edilizia producendo nei 2 stabilimenti di Lainate e Finale Emilia, aveva già in più occasioni ridimensionato la propria capacità produttiva attraverso licenziamenti mirati ed aveva gestito gli esuberi in modo circoscritto. Adesso, da quel che si legge, pare voglia trasferire tutta la capacità produttiva a Lainate, in provincia di Milano, dismettendo lo stabilimento di via Venezia a Finale Emilia e licenziando ancora dei dipendenti. Chiediamo all’azienda di fermare ogni azione in tal senso. Sappiamo che la Regione ER si sta attivando per aprire un tavolo di crisi ed in tal senso il dialogo tra i sindacati e l’Ass. alle Attività Produttive Palma Costi è già avviato.
Diciamo chiaramente all’azienda che il nostro territorio e le sue istituzioni faranno di tutto per impedire che si dismetta il colorificio di Finale Emilia. Lo stabilimento oggetto della crisi è nuovo, interamente ricostruito post-sisma grazie alle risorse messe in campo dall’assicurazione e, in stragrande maggioranza, dalla Regione Emilia-Romagna attraverso la procedura Sfinge utilizzata dalla SpA per rifare un impianto produttivo moderno sia dal punto di vista edilizio che degli apparati tecnologici. Nel lungo percorso della ricostruzione l’azienda ha goduto di tutti gli ammortizzatori sociali che l’Inps ha messo a disposizione dei dipendenti nonostante il ritardo con cui si realizzavano le varie fasi della ricostruzione. Ricordiamo bene il disagio ed il sacrificio dei lavoratori cui venne chiesto di andare a lavorare a Lainate e che spesso vedevano il riconoscimento dell’assegno sociale con mesi di ritardo.
Dopo questo sforzo che ha visto come protagonisti i lavoratori e l’azienda ma, in una quota consistente anche le istituzioni pubbliche, non accettiamo che si parli della chiusura di una fabbrica nuova in un territorio che ha dato tanto. L’azienda sospenda ogni decisione e si sieda al tavolo di crisi con la Regione e le parti sociali per trovare una soluzione che consenta di valorizzare l’investimento fatto a Finale Emilia, che metta al centro il nuovo stabilimento con i suoi impianti tecnologici e le sue maestranze che sono qualificate e si trovi una soluzione in un contesto economico come il nostro in cui la filiera dell’edilizia e della chimica hanno da sempre una grande importanza.
J Colors. Campedelli: “Salvaguardare l’occupazione. Non lasceremo sole le famiglie dei lavoratori”
Il consigliere regionale del Pd Enrico Campedelli interviene sulla notizia della decisione della società J Colors di andare verso la sospensione della produzione nello stabilimento di Finale Emilia.
“Mi preoccupa la notizia di stampa della decisione della società J Colors di licenziare ulteriori 40 dipendenti ed andare verso la sospensione della produzione nello stabilimento di Finale Emilia. Esprimo grande solidarietà alle famiglie dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolte e dico loro che la Regione, anche grazie al lavoro che sta portando avanti l’assessore Costi, non vi lascerà soli”.
Queste le parole del consigliere regionale del Pd Enrico Campedelli, appresa la notizia.
La J Colors, che opera nel settore delle vernici per l’edilizia producendo nei 2 stabilimenti di Lainate e Finale Emilia, aveva già in passato ridimensionato la propria capacità produttiva; ora pare voglia trasferire tutta la capacità produttiva a Lainate, in provincia di Milano, dismettendo lo stabilimento di via Venezia a Finale Emilia e licenziando ancora dei dipendenti.
“Ovviamente la solidarietà da sola non basta. Siamo già attivi per cercare di riportare l’azienda sul terreno della ragionevolezza, per trovare gli strumenti che consentano di superare questa ennesima fase di crisi senza passare per i licenziamenti”.