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La plastic tax preoccupa anche il Comune di Mirandola: “Ricadute negative sul biomedicale”

da | Nov 6, 2019 | Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA – Dopo le dichiarazioni di Confindustria Emilia, anche l’amministrazione comunale di Mirandola esprime forte preoccupazione rispetto all’ipotesi di adozione da parte del Governo in manovra di bilancio della cosiddetta “Plastic Tax”. “Riteniamo che una scelta del genere, potrebbe avere ripercussioni fortemente negative anche sul Distretto Biomedicale di cui Mirandola fa parte e quindi sull’indotto lavorativo, dal punto di vista occupazionale”, fa sapere l’amministrazione comunale.

Riprendendo poi le dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco Alberto Greco all’Agenzia di stampa AGI, aggiunge: “Più che infierire (e la tassa sulla plastica pare andare in questa direzione) su chi genera lavoro, ricchezza e quindi opportunità di crescita per il territorio il Governo dovrebbe tutelare quelle che sono le sue eccellenze, e il Distretto Biomedicale con le sue oltre 130 imprese piccole e grandi – di cui Mirandola fa parte – è tra queste. Ora pensare ad una “Plastic Tax”, significa penalizzare nella regione anche il nostro territorio.”

“Ci preme ricordare che, la leadership acquisita negli anni dalle imprese del biomedicale, riconsolidata sempre qui, riconoscendo in questo modo la qualità espressa dall’indotto mirandolese nel settore, anche nel periodo post terremoto, fa di Mirandola e dei Comuni dell’Area Nord un punto di riferimento internazionale”, si legge ancora nella nota.

“A maggior ragione, se si pensa all’elevato livello tecnologico-qualitativo delle soluzioni proposte – molte delle quali contemplano l’utilizzo di determinati materiali plastici per finalità di tipo sanitario oltre che di imballaggio; all’estrema personalizzazione e flessibilità produttiva; alla forte competitività grazie alla convivenza di grandi gruppi integrati e di piccole e medie imprese altamente specializzate, al lavoro che genera”.

“Una “Plastic Tax” così intesa dal Governo, vanificherebbe gli investimenti di questi anni e di quelli futuri, comprometterebbe la crescita e danneggerebbe le imprese con ricadute di certo non positive sul mondo del lavoro di Mirandola e dei Comuni modenesi dell’Area Nord. E i rischi, se questa manovra non viene disattesa, ci sono tutti”.

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