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Mirandola, dal prossimo anno scolastico al Luosi il corso su servizi sanitari e assistenza sociale

da | Nov 30, 2019 | Mirandola | 0 commenti

Formare nelle scuole superiori figure professionali nei campi della sanità, dell’assistenza sociale, dei servizi di assistenza residenziale con l’obiettivo di garantire adeguati sbocchi occupazionali in un settore dove queste figure sono sempre più richieste. Con questo obiettivo la Provincia ha approvato l’avvio, dal prossimo anno scolastico, all’istituto “Luosi” di Mirandola e all’istituto Cavazzi di Pavullo, dell’indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale”, nell’ambito dell’istruzione professionale.

Come  ha spiegato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia, «si tratta di figure professionali sempre più richieste dal mercato del lavoro per effetto del progressivo invecchiamento della popolazione e dello sviluppo dei servizi  dedicati alla disabilità. Con questo provvedimento abbiamo risposto anche a una esigenze delle nostre scuole di arricchire l’offerta formativa per renderla sempre più rispondente alle esigenze degli studenti e delle famiglie».

Le altre novità sull’offerta dell’istruzione secondaria superiore, approvate, con l’astensione del gruppo Uniamoci, venerdì 29 novembre dal Consiglio provinciale, riguardano l’istituto “Venturi” di Modena dove partirà il nuovo indirizzo “Servizi culturali e dello spettacolo”, sempre all’interno dell’istruzione professionale, che consente l’acquisizione di competenza nell’ambito della grafica pubblicitaria anche multimediale, mentre all’istituto “Corni” di Modena e all’istituto “Galilei” di Mirandola partirà la declinazione dedicata all’industria metallurgica e metalmeccanica, all’interno dell’indirizzo professionale “Industria e artigianato per il made in Italy”.

Le proposte hanno già ottenuto il parere favorevole dei rispettivi istituti, della Conferenza provinciale di coordinamento, quello dell’Ufficio scolastico di Modena e dovranno essere approvate definitivamente dalla Regione.

In base alla legge regionale le Province possono attivare nuovi indirizzi negli istituti superiori al fine di rispondere alle esigenze formative e agli sbocchi occupazionali del territorio, tenendo conto della coerenza con l’identità della scuola e la presenza di attrezzature e laboratori.

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