MIRANDOLA – C’è tempo fino alle ore 12 del 22 novembre per presentare le offerte per la gara d’appalto relativa all’intervento di miglioramento sismico e restauro scientifico post sisma. La base d’asta è di 5.180.121,74 euro più iva.
Intanto, sono in corso i sopralluoghi delle imprese interessate alla gara.
Il Palazzo comunale è uno dei simboli della città colpito dal sisma del 2012. Le sue origini risalgono al 1450 quando fu costruito il primo nucleo del palazzo, poi nel corso dei secoli l’edificio si è ingrandito. Prima nel 1468 fu costruito il loggiato Nord, poi nel 1783 quello Sud. Tra la fine del XVIII secolo e il 1868 ci furono interventi di restauro strutturale del loggiato Nord e della facciata principale del palazzo su progetto dell’Ing. Felice Poppi.
E poi ancora tra il 1870 e il 1900 furono omogeneizzati i paramenti e fu eseguita la scansione delle aperture delle due facciate laterali est e ovest. A inizio ‘900 fu ricostruita la loggia nord su progetto dell’ingegnere Maesti e nel 1929 fu modificata la distribuzione dei vani al primo piano e realizzato lo scalone monumentale nell’area del preesistente atrio su progetto dell’architetto Guerzoni.
Infine, tra il 1968 e il 1978 furono realizzate modifiche della struttura dei solai con inserimento delle travi di acciaio sulla copertura della parte Nord dell’edificio e in alcuni ambienti del piano ammezzato e del primo piano.
Per i mirandolesi – come ha sottolineato anche l’assessora Letizia Budri – si tratta di “uno degli edifici a cui sono più legati, sia per il suo valore storico-testimoniale (sede civica da sempre, depositaria – nelle colonne dell’antico loggiato nord – della pertica, del braccio, del coppo e del mattone Mirandolesi), che per la sua posizione di quinta scenica alla Piazza Costituente, che lo rende uno dei simboli della città, anche dal punto di vista iconografico”.