Era stata chiusa dopo il sisma 2012 e domenica ha riaperto al culto dopo alcuni interventi di consolidamento e di ammodernamento tecnologico. Si tratta della chiesa dei Santi Andrea e Agata, con campanile, a Sant’Agata Bolognese.
La cerimonia si è svolta domenica mattina insieme all’Arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, presente il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
I lavori di ristrutturazione, iniziati nel settembre 2017, hanno visto un costo complessivo di 238.605 mila euro, di cui 227.500 di fondi regionali nell’ambito della programmazione del Commissario per la Ricostruzione e i restanti coperti da rimborso assicurativo.
“Impossibile lasciare indietro anche uno solo di questi luoghi, per ciò che rappresentano per i fedeli, certo, ma più in generale per le comunità locali- afferma Bonaccini-. Dopo la ricostruzione privata, abitazioni e imprese, e le scuole, che furono le priorità stabilite subito all’inizio, abbiamo accelerato sui centri storici, proprio a partire da monumenti e chiese. Sono spazi vitali, definiscono l’anima e l’identità dei nostri territori. Nell’opera di ricostruzione prestiamo molta attenzione a tutti gli edifici pubblici e a quelli ad uso pubblico come le chiese, secondo una programmazione definita dalle istituzioni religiose. Anche oggi, come successo negli ultimi mesi in numerose, analoghe circostanze, siamo orgogliosi di aver contribuito a ridare ai cittadini e ai fedeli un luogo bello come questo. Ma la riapertura al culto- chiude Bonaccini– assume anche un altro significato: è la testimonianza dell’impegno profuso da tecnici, amministratori e le stesse istituzioni religiose, tutti impegnati in un lavoro di squadra di cui continuiamo a vedere i risultati”.
L’intervento
La chiesa parrocchiale dei Santi Andrea e Agata si trova nel cuore del comune bolognese, in piazza dei Martiri. È parte di un’aggregazione di volumi che comprende la chiesa, la canonica e il campanile. L’esterno è in muratura intonacata con facciata a salienti. L’interno è ad aula voltata a vela, con presbiterio e abside pentagonale.
L’intervento di ripristino con miglioramento sismico ha interessato sia le strutture verticali che la copertura. È stato eseguito un restauro totale dell’involucro esterno e di quello interno. Inoltre, sono state applicate tecnologie di polarizzazione per limitare l’umidità di risalita nelle murature, ripristinato l’intonaco e, infine, è stato fatto un notevole lavoro di consolidamento della copertura lignea, con sostituzioni delle parti danneggiate e inserimento di elementi di rinforzo come il doppio tavolato.
Cenni storici
Le fonti attestano l’esistenza della pieve di Sant’Agata già nel Medioevo. La chiesa era collocata all’interno del castello omonimo fortificato. La Collegiata fu ricostruita fra il 1614 e il 1629 in stile Barocco. Importanti restauri si realizzarono fra il 1761 e il 1796, in quegli anni l’altare maggiore fu rivestito di marmo dai fratelli Angelo e Petronio Rasori.
Nuovi lavori vennero effettuati nel 1840, quando furono collocate quattro statue in terracotta nelle nicchie presenti sulla facciata della chiesa, dipinta la pala dell’altare maggiore a opera di Gaetano Serrazanetti, costruita una cappella intitolata a Santa Filomena a nord dell’aula e, quindi, completato il campanile dall’architetto Filippo Antolini.
Il campanile è stato riedificato sui resti della rocca del castello, la guglia fu collocata nel 1844. Nel 1850 venne quindi rifatta la volta nella cappella del Rosario e ricostruita la scala di accesso alla cantoria con organo. Nel 1866 ci furono altri lavori in chiesa e nel campanile. Negli anni ’80, infine, gli ultimi interventi con rifacimento dei coperti, rintonacatura e ritinteggiatura delle pareti laterali esterne e ripristino del sagrato.