Un nuovo Municipio a Caldarola, centro del maceratese duramente colpito dal sisma del 2016, grazie alla generosità dell’Emilia-Romagna. Il Comune era stato “adottato” all’indomani del terremoto che aveva fatto crollare il palazzo comunale, ora ricostruito grazie al contributo di 525 mila euro, frutto delle donazioni versate da oltre 1.600 cittadini, imprese e associazioni sul conto corrente attivato dalla Giunta regionale in segno di vicinanza alle popolazioni colpite.
È intervenuta alla cerimonia di inaugurazione sabato 30 novembre l’assessora regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, insieme al sindaco, Luca Giuseppetti, al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e al Commissario alla ricostruzione, Piero Farabollini.
“L’Emilia-Romagna è stata al fianco delle popolazioni segnate dal terremoto del 2016 nelle tragiche ore dell’emergenza- ha detto Gazzolo- e ha continuato ad esserlo anche nel percorso verso la rinascita di un territorio duramente messo alla prova”.
Il nuovo palazzo comunale, di circa 400 metri quadrati, ospiterà tutti gli uffici finora accolti in container ed è stato realizzato su un terreno acquisito con i fondi statali. Il collaudo dell’opera è stato curato dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Un secondo immobile, di 40 quaranta metri quadrati, accoglierà le sale per il Consiglio comunale e gli organi istituzionali dell’Ente. Entrambe le strutture sono state progettate all’insegna della sostenibilità ambientale, sia per la scelta dei materiali e sia per l’alimentazione energetica fornita da pannelli fotovoltaici.
“La sede comunale di Caldarola è uno dei 4 progetti di solidarietà sostenuti dall’Emilia-Romagna per circa 1 milione 700 mila euro: fondi gestiti con grande trasparenza e che stanno portando a risultati concreti”, ha concluso Gazzolo. “Per tutti gli emiliano-romagnoli è motivo di orgoglio aver contribuito a restituire a Caldarola il palazzo municipale proprio grazie alla generosità della gente della nostra terra: sarà la casa di tutti i cittadini, il cuore pulsante della comunità e quindi un vero segno concreto della rinascita”.
I progetti di solidarietà sostenuti dall’Emilia-Romagna per le zone terremotate
La Regione Emilia-Romagna ha assicurato la propria solidarietà alle popolazioni di Abruzzo e Marche colpite dal terremoto in Centro Italia del 2016 con circa 1 milione 700 mila euro per quattro interventi di ricostruzione post-sisma: 1 milione di euro messi direttamente a disposizione dal bilancio regionale e 665mila euro dalle donazioni di privati cittadini, imprese, associazioni e amministrazioni pubbliche, arrivate sul conto corrente attivato nei giorni immediatamente successivi all’evento sismico.
A Tottea, frazione del comune abruzzese di Crognaleto (Te), a inizio 2019 ha riaperto in tempi record il plesso scolastico “San Giovanni Battista De La Salle” ricostruito con un finanziamento da 850 mila euro messo a disposizione della Regione, che ha seguito anche la progettazione delle opere, l’appalto e l’esecuzione dei lavori attraverso l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.
L’edificio ospita, oltre alle aule per la didattica, una biblioteca, la mensa e una sala polifunzionale al servizio della comunità. La struttura è anche centro di accoglienza di protezione civile in caso di emergenza.
Nel maceratese, oltre al progetto del nuovo municipio di Caldarola (525 mila euro), è stato assicurato un contributo per la costruzione di un complesso che ospiterà scuola elementare e materna a San Severino Marche, per una superficie complessiva di circa 3.500 metri quadrati. Nel dettaglio, la scuola primaria ospiterà 12 classi, con una capienza di circa 300 alunni. Accanto alle aule sorgeranno poi una biblioteca, la mensa, una palestra e alcuni laboratori polifunzionali. La scuola materna sarà articolata in tre sezioni che potranno ospitare complessivamente 90 bambini. Il contributo previsto è di 300 mila euro.
Infine, 50mila euro sono destinati al rifacimento del manto erboso del campo da calcio a servizio dei comuni di Visso e Ussita.
L’Emilia-Romagna nella fase dell’emergenza: oltre 1.700 volontari sul campo
Nella prima fase dell’emergenza (coincidente con i primi sei mesi a partire dal terremoto del 24 agosto 2016, seguito da molte altre scosse fino a quella nuova, fortissima, del 26 ottobre) l’Emilia-Romagna è intervenuta con un’attività diretta di assistenza alla popolazione e di supporto amministrativo sul campo che ha garantito, ad esempio, 43 mila pasti serviti e 2.936 verifiche di agibilità di edifici eseguite, attraverso l’impegno di 1.706 volontari e oltre 300 associazioni dell’Emilia-Romagna che hanno dato il loro contributo.
Fra gli interventi portati a termine, la Cittadella dell’Emilia-Romagna costruita a Montegallo nella frazione di Balzo, realizzata in soli 17 giorni dalla prima scossa di agosto dai volontari e dagli operatori della Protezione civile emiliano-romagnoli e divenuta sede di Municipio, scuola, chiesa, ambulatorio, Carabinieri e Corpo Forestale dello Stato. A fine 2017, sempre a Montegallo, sono state inaugurate anche le Cittadelle della sanità e del commercio, due strutture di circa 330 metri quadri completamente antisismiche che ospitano negozi, servizi pubblici, oltre a una farmacia e a un ambulatorio medico già attrezzati. Le opere sono state realizzate grazie a una cordata di imprese e di enti pubblici emiliano-romagnoli, capitanati dalla onlus “Tutti insieme a Rovereto e S. Antonio” nata nel 2012 nel territorio del Comune di Novi (Modena) e capofila di “Insieme per ricostruire”.