MIRANDOLA – Verba volant, scripta manent dice il detto, e se quando per scritto intendiamo un bilancio questo vale ancora di più. Stiamo parlando di quello di Mirandola, presentato alla cittadinanza nei giorni scorsi dalla prima giunta di centro-destra che Mirandola abbia visto dal dopoguerra, e quindi è normale che ci sia una notevole aspettativa per quello che dovrebbe essere quel cambio di rotta che è stato uno dei temi principali durante la campagna elettorale.
Scavando fino agli albori della pagina (molto attiva, in pieno stile “salviniano” di gestione social) di Facebook del Sindaco Greco abbiamo ritrovato il programma elettorale del giugno scorso. E lo abbiamo confrontato con l’elenco degli investimenti previsti per il triennio 2020-2022. Ecco cosa emerge: niente più cultura ma solo eventi estivi, dimenticate le promesse sul campo nomadi e i piani per il liceo Pico e la circonvallazione a senso unico che si parlava di far diventare a doppio senso. Per i prossimi due anni, salvo sorprese, non sono più priorità per la giunta leghista.
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Quello che emerge pare essere una normalizzazione della visione lanciata durante la competizione elettorale, data dall’incontro delle proposte con la realtà: l’enfasi principale viene data (cosa rimarcata anche alla serata di presentazione) alla manutenzione delle infrastrutture, soprattutto nel campo della viabilità, al completamento della ricostruzione e alla promozione del territorio.
Si nota però la mancanza di quelle che sono state le bandiere più identitarie della battaglia elettorale: la ferma volontà di portare l’ospedale di Mirandola al grado di struttura di primo livello (con annesso ripristino dei 198 posti letto) a prescindere dal resto ha lasciato il passo alla volontà di un ospedale baricentrico Carpi-Mirandola, non viene citata alcuna procedura/investimento per la chiusura e riqualificazione del campo nomadi sulla strada statale nord, il liceo Pico pare, per ora, rimanere al suo posto, come la circonvallazione che resta a senso unico.
A livello di promozione culturale si vede forse la più profonda discontinuità, con la volontà manifestata di ridimensionare fortemente il festival della memoria (e la sua versione minore pro-memoria), ritenuto troppo dispendioso ed elitario, in modo da poter impiegare parte del budget in operazioni più vicine al cittadino comune, come appunto la manutenzione stradale. A tal proposito cade anche il desiderio di entrare nel circolo del festival della filosofia, constatato il costo di affiliazione (ancora maggiore del memoria festival). Restano, anche se con nome diverso, gli eventi estivi: le notti bianche (ora gialle) saranno organizzate all’inizio e alla fine della stagione estiva
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