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E il sindaco Palazzi spera che il 2020 possa fargli mantenere le promesse elettorali

da | Gen 7, 2020 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA – E il sindaco Palazzi spera che il 2020 possa fargli mantenere le promesse elettorali.
“Si spera”. Colpisce l’uso di queste parole nelle primissime righe del bilancio che il sindaco Palazzi fa su Facebbok, nell’ultimo giorno del 2019, riguardo lo stato delle opere e dei lavori pubblici sul territorio di Finale a partire dalla data del suo insediamento, risalente ormai a più di tre anni fa (correva il 5 giugno 2016).

Ma in cosa spera il sindaco? Dall’elenco appare chiaro che quello in cui confida il primo cittadino sia il passaggio in concreto di una serie consistente di lavori pubblici che faticano ad uscire dalla fase progettuale/burocratica che anticipa i cantieri.
E’ così per il Municipio, la Torre dei Modenesi, il Teatro, il palazzetto dello sport, la piscina esterna, l’auditorium, il Castello, la casa del commiato e molte altre opere pubbliche, che vengono elencate nelle cinque pagine di resoconto stilate dal sindaco.

Ma cosa aveva promesso Palazzi tre anni fa, quando fu eletto alla guida del Comune? Andiamo a rispolverare il suo programma:

L’ARTICOLO PROSEGUE DOPO LE IMMAGINI

 

Il programma era ricco. Si proponeva ad esempio un contributo economico per i bimbi appena nati, la promozione dei nidi nelle aziende, il recupero dell’evasione fiscale, il potenziamento delle misure per gli anziani autosufficienti, un osservatorio giovanile e la lotta senza mezzi termini alla droga. E ancora, un vigile urbano tutti i giorni a Massa Finalese e le ronde nelle frazioni, il blocco dei nuovi centri commerciali. Prometteva la riverifica degli interventi urbani: asfaltature, illuminazione, marciapiedi, e il controllo capillare delle manutenzioni. Voleva mettere in ordine la viabilità intorno alle scuole, le aree verdi pubbliche e  le rotonde di Massa Finalese.

Sulla ricostruzione, tre anni e mezzo fa Palazzi dava priorità al Palazzo Municipale e al Teatro Sociale, e lanciava la proposta di un concorso di idee per il recupero del centro storico: piazza Gramsci, via Trento Trieste, piazza Roma, piazza Garibaldi e piazza Verdi.

E adesso? Palazzi nel suo bilancio di metà mandato parla molto di lavori e opere pubbliche. Ma non per rivendicare un successo. Infatti, possiamo costatare che proprio i due interventi che il primo cittadino spera vedano quantomeno l’apertura dei cantieri (Municipio e Teatro) sono quelli che nel suo programma sono elencati alla voce “priorità pubblica”.
Il progetto esecutivo del Municipio è stato consegnato solo poche settimane fa, e ora attende il placet di Regione e Soprintendenza. Lo stesso vale per il progetto del Teatro, che a giugno l’opposizione metteva nel lungo elenco delle opere mai partite per le quali aveva organizzato un tour in città.

A quanto si legge dal resoconto, l’amministrazione di Finale finora è riuscita a portare a casa la messa in sicurezza della scuola elementare di Massa Finalese, di cui ha terminato anche  i lavori di risanamento. Per quanto riguarda i cimiteri sono stati completati i lavori relativi al giardino del cimitero monumentale, come è stata completata anche una parte importante del tetto del tetto del cimitero di Finale e il muro del cimitero di Massa Finalese. Sul lato dell’illuminazione pubblica è stata ultimata l’installazione dell’illuminazione led dei giardini pubblici “De Gasperi” ed è in atto la sostituzione di circa 330 altri corpi illuminanti sia nel comune che nelle frazioni. La viabilità ha visto conclusa l’asfaltatura di diversi chilometri di strade.
Per quanto riguarda tutti gli altri obbiettivi del passato programma elettorale, come le agevolazioni per le aziende volenterose di investire sul territorio, il potenziamento dei servizi legati alla scuola o un vigile in pianta stabile a Massa Finalese, solo per citarne alcuni, il sindaco non ne fa menzione in questo resoconto.

In definitiva il 2020 inizia, sebbene l’amministrazione del sindaco Palazzi non sia rimasta con le mani in mano, con i cantieri più importanti e forse anche più identitari per la popolazione finalese che per ora rimangono intrappolati negli uffici tecnici, ma con le premesse che questo forse sia l’anno dello scatto in avanti.

La sfida, o forse la preghiera, di Palazzi è quindi molto chiara: quella di riuscire a sbloccare queste situazioni nell’anno che è appena iniziato, in modo da presentarsi alle prossime elezioni (ormai non così lontane) con una prova tangibile dell’operato della sua amministrazione sul piano della ricostruzione oppure restare con un pugno di mosche e ancora tante promesse.

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