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La Bassa si Lega. In controtendenza nell’apoteosi emiliana di Bonaccini

da | Gen 28, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, In primo piano, In primo piano | 0 commenti

Di Antonella Cardone

La Bassa si Lega. In controtendenza nell’apoteosi emiliana di Bonaccini. E’ questo il dato politico principale delle elezioni regionali di domenica che hanno consegnato per altri cinque anni la guida della Regione al centrosinistra.
Da noi no. La candidata leghista Lucia Borgonzoni ha vinto in tutti i Comuni tranne Medolla, dove la Lega non è primo partito solo per un soffio. Ma a Mirandola la luna di miele con il sindaco leghista che si è insediato sei mesi fa non è finita, e lo stesso si può dire  – pur con qualche piccola crepa nel comunque invalicabile muro dei consensi – a San Felice e a Finale Emilia. E lì dove alle amministrative il Pd aveva vinto e il risultato della Lega alle europee era stato bollato come estemporaneo, si è visto che la Lega si è insediata in pianta stabile. Parliamo di Concordia, San Prospero e San Possidonio.

Perchè? I motivi del consenso della Lega sono diversi. Anzitutto, si è visto che nella Bassa è una forza credibile in grado di governare, e nessuno teme che calino i barbari. Poi, perchè i motivi di malessere dell’abitante medio della Bassa sono tantissimi:

Perchè passiamo ore della nostra vita in fila sulla Canaletto per andare a lavorare.
Perchè le visite più approfondite dobbiamo farle in ospedali lontani
Perchè qui la spesa è più cara che altrove
Perchè per andare a scuola i nostri figli devono usare autobus strapieni
Perché a casa del mio vicino sono entrati i ladri
Perché a casa mia sono entrati i ladri
Perchè a ogni pioggia si apre una buca nelle strade
Perchè vogliono aprire una discarica dietro casa mia
Perché c’è troppo inquinamento e ho paura per la salute
Perché ora i fossi sono pieni di spazzatura
… (aggiungere a scelta)

E si esprimono tutti attraverso il voto. Una alternativa qui, è vista anzitutto come ripresa di attenzione su un territorio che produce il 2,5% del Pil ma non ha altrettanto in servizi e qualità della vita.

Altro elemento: fin dalla formazione delle liste modenesi si capiva che il Pd puntava poco sulla Bassa. Dei nostri non c’era nessuno nel listino di Bonaccini, un paio di candidati sono stati messi nelle liste più marginali e nella lista del Pd c’era giusto la Palma Costi, che non si poteva non candidare.

Nella Bassa, poi, il Pd in pratica non ha fatto campagna elettorale. Una scelta di Bonaccini, è stato detto, che non voleva identificarsi troppo con un marchio fallimentare, che persino il segretario nazionale non vedeva l’ora di cancellare. Nessun dibattito, nessun confronto, nessun tema da campagna elettorale buttato sul piatto. E mentre Salvini si faceva vedere un giorno sì e uno no e le bandiere della Lega sventolavano spesso, a parte un paio di convegni sulla sanità, qualche banchetto e un paio di visite ministeriali, i democrat non si sono visti.

I sindaci, che pure sono le avanguardie sul territorio del partito, dopo avere vinto sei mesi fa nei loro paesi hanno chiuso con la campagna elettorale per il partito. Per le regionali, a parte un paio di video su Facebook, sembra abbiano fatto ben poco.

Pure Bonaccini si è visto poco dalle nostre parti, una volta che a Mirandola ha capito l’aria che tirava si è concentrato su altre mete. E’ rimasta solo Palma Costi a consumare suole di scarpe in decine e decine di giri tra i mercati, le aziende, le famiglie. A testa alta in terra leghista, una scelta che l’ha premiata: Palma Costi è la più votata di tutto il modenese.

Le sardine hanno fatto quel che potevano, e quando è venuto Salvini per l’ennesima volta nella Bassa, a Finale Emilia, hanno occupato una piazza anche loro.

Non è andata meglio la campagna elettorale dei Cinque Stelle, i quali però, avendo qui fatto rieleggere Giulia Gibertoni, si dicono complessivamente soddisfatti. “Non siamo spariti, il Movimento 5 Stelle è in linea con le aspettative al circa il 6% di lista”, ha detto il candidato presidente Simone Benini.

E se da Fratelli d’Italia si dicono più che soddisfatti perchè, spiega Marian Lugli, adesso sono presenti in tutti i Comuni e sono il terzo partito della Bassa, la Lega cannibalizza tutta Forza Italia. Antonio Platis, che pure ha avuto un risultato in termini di voti da non disprezzare, non ce la fa ad essere eletto, e con lui muore praticamente del tutto la rappresentanza dei berlusconiani in regione. Salvo sorprese dal recupero dei resti previsto dalla legge elettorale.

Ora Stefano Bonaccini ha vinto, ha salvato il Pd, ha salvato il Governo Conte, è un leader di caratura nazionale. E non ha debiti politici con la Bassa, che non lo ha aiutato per nulla. Lui dice che da oggi, sarà importante lavorare soprattutto per chi non ha votato il centrosinistra, per “provare a salvarli da un’idea di società livida e rancorosa, carica d’odio e infarcita di parole d’ordine irriferibili, che porta solo verso l’abisso. Per – scrive il suo portavoce – metterli in guardia da una visione semplicistica e manichea del mondo, di qua tutto giusto, di là tutto sbagliato”. E forse la campagna elettorale vera inizia adesso.

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