“Una super Canaletto, no discarica a Finale Emilia e no a centrali come quella di Concordia e più attenzione ai servizi sociali”. Sono queste, in sintesi, le proposte che Antonio Platis ha illustrato alla stampa per presentare la sua candidatura nelle liste di Forza Italia alle prossime elezioni regionali. Per il partito di Modena – che è nella larga coalizione di centrodestra che propone residente la leghista Lucia Borgonzoni – chiunque vinca un seggio è garantito, quindi la competizione è soprattutto interna.
Il mirandolese Platis ha dalla sua un lungo impegno nelle istituzioni come forza di opposizione, sia in Consiglio Comunale a Mirandola che in consiglio Unione Area Nord e in Consiglio Provinciale. Ora reputa sia il momento di fare il salto in Regione – dove peraltro lavora come funzionario – e ha mostrato di avere le idee molto chiare su quello che ci sia da fare, su cosa manca e cosa c’è da migliorare.
“Io sono il candidato del territorio per tutto il collegio della provincia ma vengo dalla Bassa e questa è la fetta che più mi sento di rappresentare – ha esordito Platis – Anzitutto c’è la viabilità. L’idea principale è quella di realizzare una super Canaletto, con tre tangenziali per Mirandola. Si tratta di un progetto che razionalizza l’esistente con poco uso del suolo: basterebbero pochi chilometri di nuova strada. A costi bassi: non oltre 30-40 milioni di euro che però aiuterebbero in modo significativo i collegamenti con Modena”.
“La Bassa modenese è un’area così ricca e fiorente ma con una sanità e una viabilità non degne. Non bastano le solite promesse fatte in campagna elettorale, occorre un vero cambio di governo in regione”, insiste il forzista indicando l’altro assetto fondamentale, l’ospedale di Mirandola.
“Noi – rivendica Platis – abbiamo la credibilità di aver fatto un percorso molto chiaro per ospedale, che deve essere una eccellenza. Abbiamo fatto battaglie che hanno dato i loro frutti, ad esempio per l’area soccorso a San Martino Spino, o per la Pediatria che non ha mai avuto i posti letti, e ora ha 3 posti di osservazione breve e anche un pediatra 24 ore su 24 disponibile. Avere a Mirandola un Punto nascite vuol dire avere h24 i rianimatori. E’ un risultato che abbiamo portato a casa grazie all’impegno sul nostro sul territorio”.
“Il nuovo ospedale di Carpi? Il dibattito non lo trovo affascinante. La Provincia deve decidere dove mettere le risorse. Ci deve essere una chirurgia mirata a Mirandola, e gli investimenti fatti per le sale operatorie vanno massimizzati”.
Ambiente. L’altro giorno Platis ha fatto un giro a Concordia e a Finale con l’assessore all’ ambiente delal regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, e parlando col sindaco Sandro Palazzi è emerso che “qui abbiamo problemi che in Lombardia neanche si porrebbero. Infatti in Lombardia per costruire una nuova discarica prima fanno uno studio, e se c’è già una pressione troppo alta in termini di aziende e strutture inquinanti, allora escludono il territorio. I limiti in Lombardia sono più stringenti mentre in Emilia-Romagna restano i parametri base. La Regione si vanta di essere verde invece non lo è, dovrebbe porre limiti diversi a tutela dell’ambiente”
Il tema ricostruzione: “Alcuni comuni non hanno avuto tecnici in numero sufficiente o sufficientemente preparati per affrontare allo stesso modo le pratiche, e c’è chi è ancora indietro, come Novi e San Felice. La nostra proposta è che si realizzi una task force che dalla Regione aiuta chi è rimasto indietro. Anche le opere pubbliche, ora è tempo di far partire i cantieri”. E il tema dei fienili d’oro? Il fatto che a Ferrara emargono diversi casi e qui no fa pensare – ossera Platis – Ci sono già stati, il primo dicembre, una serie di provvedimenti in Regione per ritiro di contributi su Sfinge, sono stati revocati importi per milioni di euro. Anche qui servono controlli. Senza però fare di tutta l’erba un fascio”
Infine il caso dei servizi sociali e degli affidi. Per Platis èuna battaglia storica, grazie a lui si è venuti a conoscenza di questioni che fino ad ora nessuno aveva mai denunciato. “Io ho a cuore la vicenda da sempre, e qui nessuno la strumentalizza – rivendica- la serietà con cui affronto la questione è tanta. Fummo i primi ad accorgerci che c’era qualcosa che non andava nel sistema di affidi dei servizi sociali dell’area del Polo d’Enza, si sapeva che quella era una situazione critica, mille bambini passavano dal servizio sociale dal polo di San Polo d’Enza”.
“Non si può – sottolinea il forzista – liquidare tutto come se fosse un raffeddore in un sistema sano. Nei servizi sociali la Regione deve cambiare. Anzitutto, serve avere i dati completi sugli affidi. La Regione ha ereditato questo compito quando nel 2015 venne tolto alle Province, ma non lo ha mai portato avanti. Poi basta con la formazione data in appalto ai privato, bisogna investire senza derogare. E servono medici che diano supporto psicologico nei Pronto Soccorso, servono più assistenti sociali. Non devono avere ruolo ispettivo – attenzione – ma devono portare la famiglia a trovare un equilibrio. Questo a Mirandola è mancato. Ci sono tanti casi che non emergono, tanti per vergogna e debolezza non protestano.
Per una Regione che si fa vanto di essere eccellenza nel sociale è vergognoso.