Manutenzione del Secchia, i 5 Stelle: “Il Ministero deve fare chiarezza”. Assenza di progetti per aumentare la portata del fiume. Insufficiente capacità dell’attuale cassa d’espansione. Piene che si verificano con drammatica periodicità. Disagi ai cittadini, alle attività agricole e industriali.
È lungo l’elenco stilato dalla senatrice del MoVimento 5 Stelle Maria Laura Mantovani. La portavoce pentastellata ha interrogato il ministro Sergio Costa in merito.
“La capacità dell’attuale cassa di espansione, realizzata negli anni ’70, risulta insufficiente anche per le piene medie – sottolinea Mantovani – e in caso di piene grandi si rischia il cedimento degli argini in terra. In particolare, per le piene grandi non sarebbero neanche stati realizzati i progetti per aumentare la portata del fiume da associare ai lavori sulla cassa di espansione né per la sicurezza di pozzi e falde acquifere”.
La senatrice M5S ricorda che “il territorio modenese è da sempre caratterizzato da numerose attività industriali e culturali che rischiano di essere fortemente penalizzate dalle continue esondazioni del fiume”.
Mantovani cita sia il caso dell’alluvione del gennaio 2014 (in cui perse la vita una persona) sia la piena del dicembre 2017. “L’Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po hanno classificato tali piene, che si verificano con drammatica periodicità, come di minore entità – riprende la senatrice –. Secondo quanto denunciato da alcuni comitati locali, i finanziamenti per garantire la completa messa in sicurezza in caso di piene medie o maggiori del Secchia non sarebbero sufficienti”.
La portavoce M5S domanda così a Costa “chiarezza sullo stato ambientale del fiume Secchia”. Mantovani richiede “che vengano effettuati gli adeguati lavori di manutenzione e messa in sicurezza anche contro le eventuali piene medie e grandi, evitando ulteriori danni alla popolazione, alle realtà economiche e produttive della zona e al patrimonio culturale e ambientale del territorio”.
Sul tema interviene anche il candidato pentastellato all’Assemblea regionale Giuseppe Amici, che ha sollecitato l’intervento istituzionale di Mantovani. “La risposta ai rischi di alluvione che compromettono anche la stabilità degli argini non può essere il laconico ‘ci dobbiamo abituare’ dei comunicati ufficiali – rimarca Amici – e nemmeno a sottendere la questione con la risposta burocratica della emissione di un avviso di Protezione Civile”.
Per Amici il rischio idrogeologico “aumenta esponenzialmente” a causa dei cambiamenti climatici. “Non si capisce coma mai Bonaccini, il Pd e la Lega vogliono una Bretella autostradale che corre in zona di allagamento fluviale, in zona fluviale e in zona di sponda fluviale, dove il rischio è massimo”, conclude Amici.