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Il giorno di Matteo Salvini a Finale Emilia

da | Gen 7, 2020 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

E’ arrivato il giorno  di Matteo Salvini a Finale Emilia. Il leader della Lega ha scelto la discarica come catalizzatore della protesta che vuole rappresentare alla prossime elezioni regionali.

L’appuntamento coi suoi sostenitori, martedì mattina, era davanti il deposito dei rifiuti ha visto un’ottantina di persone presenti, tra comitato di protesta e agricoltori locali e dietro lo striscione “Giù le mani dalla nostra terra” c’era anche il sindaco di Finale. Sandro Palazzi ha spiegato che “l’allargamento della discarica nasce da una delibera della Regione, è inutile girarci intorno, è opera di Bonaccini”.  E: “Siamo il polo pattumiera” gli hanno detto i cittadini arrabbiati.  E’ stato ricordato che la zona è ad alto rischo sismico e anche a rischo idrogeologico, e sono state illustrate al leder della Lega le colture di pregio che ci sono nel territorio.  “Noi non abbiamo pregiudiziali ma ci vuol buon senso. I rifiuti diventano ricchezza, ma non puoi concentrare tutto nello stesso territorio”, ha replicato il leader della Lega.

In piazza, poi, all’ombra del palazzo Municipale Salvini è salito su una panchina e ha arringato la folla, un altro gruppo di 100-150 persone venuti apposta per ascoltarlo. Non poco per una giornata lavorativa in pieno orario ufficio. Tanti i giovani: “Qualcuno qui ha bigiato a scuola”, ha scherzato infatti Salvini dal suo palco improvvisato.

Ha poi ripreso il tema della discarica: “Si usa una parte del territorio come discarica, qua il probelma è il piano bonifiche che non esiste in Emilia-Romagna, manca la Cispadana, in sanità ci son temi come Alzhaimer, il diabete, centinaia di malati di sal che non sono sufficientemente seguiti.  Meritate di più e di meglio. Non promettiamo miracoli, però onestà competenza trasparenza: abbiamo una bella squadra di consiglierri e amministratori qui”. Il treno del cambiamento passa domenica, va preso sennò poi non ci spuò lamentare”, l’appello al voto del leader leghista che ha raccontato di avere “un pezzetto di cuore anche qui, mio nonna era di Modena, era una Maletti”.

Dopo il consueto bagno di selfie, di corsa a Soliera e Carpi, A pranzo l’appuntamento è fissato a Mirandola, con un tutto esaurito per stare al tavolo con lui.

 

 

 

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