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Pressioni per la white list, 11 persone a processo tra cui i Bianchini di San Felice

da | Gen 20, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, San Prospero | 0 commenti

Pressioni per entrare nella white list, 11 persone a processo tra cui i Bianchini di San Felice. È l’esito dell’udienza preliminare del nuovo filone del processo Aemilia sulle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post sisma, tenutasi a Bologna.

È stato deciso il rinvio a giudizio per 11 persone accusate a vario titolo di rivelazione di segreti d’ufficio e violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo e dello stato, ma in questo caso è già stata stralciata l’aggravante del metodo mafioso. Il Gup di Bologna, Domenico Truppa, ha disposto 11 rinvii a giudizio, come chiesto anche dalla pm Beatrice Ronchi, per altrettante persone coinvolte nella vicenda delle presunte ‘talpe’ che, in Prefettura a Modena, avrebbero informato la ditta Bianchini sul rigetto delle proprie istanze per tornare nella white list, nell’ambito della ricostruzione post terremoto del 2012.
Al centro della vicenda anche il discusso reintegro della ditta fratelli Baraldi e la posizione della società di investigazione Safi, a cui le due aziende edili avrebbero versato soldi per tornare in white list. Tra gli 11 imputati – riepiloga l’Ansa- figurano l’imprenditore Augusto Bianchini, la moglie e il figlio
e l’ex viceprefetto e capo di gabinetto della Prefettura modenese, Mario Ventura. Le accuse, a vario titolo, sono di rivelazione di segreti d’ufficio e di violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o dello Stato. È caduta la
contestazione dell’aggravante del metodo mafioso, come chiesto dalla stessa pm. Nell’inchiesta figura anche l’ex senatore Carlo Giovanardi che, secondo l’accusa, avrebbe fatto pressioni sulla Prefettura di Modena al solo fine di fare ammettere nella white list la Bianchini, in modo da farla partecipare agli appalti della ricostruzione del sisma. La posizione di Giovanardi però è al momento sospesa, in attesa che il Senato si pronunci sull’autorizzazione a procedere nei suoi confronti.
Il processo comincerà a Modena il 28 maggio. Lo scorso luglio erano state ammesse parti civili la Regione Emilia-Romagna, Libera, Cgil Emilia-Romagna, Camera del lavoro di Modena e
Fillea-Cgil di Modena.

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