il Sindacato italiano unitario lavoratori polizia ha detto la sua in merito alla questione sicurezza, affidando parole a un comunicato stampa, che riportiamo in forma integrale, e stimolando nuove riflessioni.
Cosa sta succedendo in questo territorio?
Nell’ultimo periodo temporale, si sono verificati alcuni episodi che ci fanno riflettere riguardo la tenuta della sicurezza della provincia, sia per l’arco temporale nel quale si sono svolti e sia per le modalità di esecuzione.
Dopo i bancomat saltati a luglio a San Marino di Carpi, a novembre a San Damaso, a dicembre a Vignola e il 24 gennaio scorso a Limidi di Soliera, ecco che qualche giorno fa viene rapinato il portavalori dell’Ipercoop Grandemilia, con modalità che paiono non lasciare dubbi sulla “professionalità” degli autori, per poi passare alla violenza dei rapinatori armati dell’Eurospin di Castelnuovo Rangone.
È appena di ieri, poi, la notizia di un’ulteriore violenta rapina in Viale Trento Trieste a Modena, ad opera di malviventi anch’essi armati.
Tutto questo mentre, ogni giorno, la cronaca ci racconta di tanti episodi, impropriamente definiti di “microcriminalità”, e il rapporto della Direzione Investigativa Antimafia del 21.01.2020 descrive come radicata e imprenditoriale la criminalità organizzata, sia italiana che straniera, presente in questa provincia.
Certo, ci si può nascondere dietro ai dati del calo di alcuni reati ma, come diceva Mark Twain “la gente di solito usa le statistiche come un ubriaco i lampioni: più per sostegno che per illuminazione”.
Questa metafora serve per spiegarci che chi prende in esame solo alcuni indicatori e ne trascura altri, non si lascia quindi illuminare dalla statistica complessiva, ma usa i numeri soltanto per sostenere la propria tesi riguardo il fatto che le cose non vanno poi così male, o che stanno addirittura migliorando.
Il SIULP ritiene invece che la situazione di questa provincia e di Modena in particolare, sia preoccupante per i dati complessivi riguardo i reati, per la gravità di alcuni di essi e per il quadro d’insieme che se ne ricava, soprattutto in considerazione della grave carenza d’organico e della mancanza di azioni incisive di contrasto, sia per la cosiddetta criminalità comune ma soprattutto per quella organizzata.
Il non commentare svariate attività della Polizia di Stato – Volanti, Polizia Giudiziaria eccetera – oltre a non valorizzare adeguatamente il difficile lavoro di tante divise come abbiamo già detto recentemente, sembra un maldestro tentativo di minimizzare ulteriormente una situazione fortemente compromessa.
Ciononostante, noi continueremo a far sentire la nostra voce per far capire quanto sia necessaria l’elevazione di fascia della questura per questa provincia, ma i silenzi di alcuni e le minimizzazioni di altri sono peggio della sabbia in un delicato ingranaggio.