La situazione che è esplosa nel giro di pochi giorni anche nella nostra provincia a causa dell’emergenza sanitaria colpisce tutte le categorie economiche ma, in particolare, i pubblici esercizi e l’intero comparto turistico e ricettivo penalizzato sia dal calo dell’afflusso di visitatori esterni – diversi Paesi sconsigliano di visitare l’Italia – che da quello del mercato domestico – turisti italiani fortemente spaventati dall’eventuale contagio e brusca frenata dei visitatori legati al comparto manifatturiero.
“Si tratta di un tema che coinvolge direttamente la nostra categoria – commenta Gianfranco Zinani, Presidente FIEPET – Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici – Confesercenti Modena – siamo già al lavoro per evitare gli allarmismi, seguendo con serenità le indicazioni delle autorità competenti ma, nel contempo, attivandoci per tutelare economicamente e socialmente gli operatori”.
Confesercenti Modena è al lavoro per garantire assistenza e una corretta informazione alle imprese e consumatori, evitando pericolosi allarmismi. Negli opportuni tavoli locali, regionali e nazionali, Confesercenti richiede chiarezza nell’applicazione dello stato di emergenza e che siano da subito messi in atto quegli interventi straordinari a sostegno dei settori più colpiti, utili a evitare che questa fase critica possa comportare un danno fatale alle imprese.
Confesercenti Nazionale, nell’odierno incontro al MISE, ha richiesto di trattare tutte le imprese turistiche come se rientrassero nella zona rossa, estendendo la sospensione dei pagamenti e pensando a forme di welfare per i lavoratori e gli imprenditori, Sarà indispensabile una revisione trasversale ad hoc degli ISA relativi alle attività economiche più colpite, al fine di tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati, collegata all’emergenza in corso. Altre misure che si è richiesto di attuare sono le procedure abbreviate di accesso agevolato ai Fondi di Garanzia, la sospensione dei pagamenti relativi alle utenze e delle rate dei mutui bancari, con relativo allungamento della durata del mutuo. Infine, a sostegno dell’occupazione, è stata richiesta l’attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga anche per aziende non ubicate nei comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento e possibilità di accesso al Fondo d’Integrazione Salariale anche per i dipendenti delle aziende di piccola dimensione occupazionale.
Sul piano più locale vengono richieste misure a sostegno di ristoranti e piccole attività commerciali, partendo anche dalla moratoria di tasse e tributi comunali e l’istituzione di un commissario straordinario che coincida con il ruolo di Presidente della Giunta Regionale, così come è avvenuto per il sisma e per la ricostruzione.
Il centro Studi Confesercenti Nazionale stima che l’emergenza da coronavirus possa avere un impatto elevatissimo, pari a una perdita di circa 3,9 miliardi di euro di consumi, anche ipotizzando una crisi limitata in termini temporali. Ciò con pesanti conseguenze sul tessuto imprenditoriale: chiusura di circa 15mila piccole imprese in tutti i settori, dalla ristorazione alla ricettività, passando per il settore distributivo e i servizi. L’impatto sull’occupazione potrebbe superare i 60mila posti di lavoro. “A livello locale e nell’immediato – conclude l’Associazione – i nostri associati ci segnalano cali di oltre il 50% sia nella ristorazione che nel commercio ambulante e comunque forte riduzione delle vendite in tutti i settori, tranne i beni di prima necessità. Nel frattempo i nostri operatori continuano a garantire il massimo impegno per confermare qualità e sicurezza ai propri clienti e auspicano una mitigazione dell’emergenza, vissuta con profonda, e in parte eccessiva, ansia da parte dei consumatori.”