Cinque indagati a Finale Emilia per il reato di turbativa d’asta. L’avviso di garanzia, è arrivato a seguito di alcune indagini sui lavori di manutenzione di via Fruttarola al responsabile Francesco Alberti, un suo sottoposto, il tecnico privato Massimo Grandi e i legali rappresentanti delle società Tavellin Greenline e Cogestra.
Gli accertamenti della procura, che si sono chiusi ieri con il sequestro nel Comune di Finale, sono stati coordinati dal pubblico ministero Marco Niccolini, sono stati affidati ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Modena con le stazioni carabinieri Forestale di Mirandola, Fiorano e Parma.
I lavori su via Fruttarola erano stati appaltati dalla Cogestra dopo che l’azienda di Parma aveva vinto il bando, poi alcuni esponenti del M5S avevano scoperto che sul cantiere c’erano operatori di Tavellin, scoperchiando quindi un presunto subappalto (non consentito).
Scattano così delle verifiche da parte del consigliere grillino Mattia Veronesi, che spiega: “Avevamo prima dato un’occhiata ad alcune lettere di incarico sulla sicurezza e poi notato che sul posto era presente un’altra ditta, non quella che aveva vinto il bando e abbiamo fatto la segnalazione ai Carabinieri di Finale Emilia, con conseguente intervento della Forestale. Poi un anno fa abbiamo portato la questione in consiglio comunale e nel frattempo i lavori sono stati sospesi con il risultato che la strada è rimasta nelle condizioni che ben conosciamo. E Cogestra si è ritirata dall’appalto”.
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