CARPI – Un 36enne originario di Napoli ma residente in città è finito in carcere con l’accusa di aver diffuso immagini intime della ex compagna, che da tempo affliggeva con atti persecutori, giungendo pure a picchiarla in più occasioni. L’uomo è stato arrestato ieri dai Carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di: atti persecutori, lesioni aggravate e continuate, nonché diffusione illecita di immagini e video a sfondo sessuale. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Modena, su richiesta della locale Procura della Repubblica a seguito delle attività investigative condotte dall’Arma di Carpi e Campogalliano.
Dopo la fine della loro relazione sentimentale, l’uomo è andato a vivere vicino all’abitazione della donna. Per farle terra bruciata intorno, nel corso degli ultimi sei mesi, le ha danneggiato più volte l’autovettura, l’ha tempestata con migliaia di messaggi e telefonate, l’ha pedinata anche sul posto di lavoro e l’ha gravemente diffamata parlando con parenti ed amici comuni.
La donna, negli ultimi tempi, è stata anche picchiata riportando, in almeno due recenti occasioni, lesioni in faccia e lungo il dorso, che l’avevano costretta a ricorrere ad un make-up particolare che fosse in grado di mascherare, per quanto possibile, i postumi di quelle violenze. Un’altra volta, invece, quando i due stavano ancora insieme, a seguito dell’ennesima lite l’uomo l’avrebbe spinta facendola finire dentro uno dei laghetti di Campogalliano.
Altre volte l’uomo si è presentato presso il luogo di lavoro della donna, un esercizio pubblico di Modena, dove la donna era riuscita a farsi assumere all’esito della separazione; tuttavia l’uomo, sospettando che avesse una relazione con il datore di lavoro, si è presentato innumerevoli volte a ridosso del bancone, urlando ed offendendola insistentemente, tanto da costringerla, dopo appena due settimane, a rassegnare le dimissioni.
L’ultimo fatto è accaduto il 4 febbraio allorquando l’uomo, avendo guadagnato l’accesso in casa col pretesto di recuperare alcuni effetti personali, l’ha percossa con un manico di scopa, per nulla inibito dalla presenza dei figli minorenni. È stata la madre della donna a telefonare al 112 e così a permettere ai Carabinieri di intervenire e di far emergere finalmente quella situazione veramente critica.
Immediatamente attivato il cosidetto codice rosso e dunque svolte tutte le attività investigative necessarie in tempi ristrettissimi, il Tribunale di Modena, accogliendo la richiesta di misura cautelare immediatamente avanzata dalla Procura della Repubblica ha emesso un’ordinanza di custodia in carcere nei confronti del 36enne.
Egli dovrà rispondere anche della diffusione illecita di immagini e video a sfondo sessuale poiché, negli ultimi mesi, al fine di diffamare la donna, avrebbe diffuso immagini e video che la ritraggono in atteggiamenti intimi utilizzando alcune piattaforme social. Le attività investigative hanno consentito peraltro anche la rimozione di tali contenuti.