Da Ravarino a Parigi con le celle a idrogeno inventate già 20 anni fa. E’ la storia di Roberto Pizzi, professione artigiano, che già due decenni fa aveva realizzato celle a combustibile per la produzione di idrogeno a scopo divulgativo. Oggi questo combustibile è visto come il futuro per l’alimentazione delle automobili.
I progetti modenesi sull’idrogeno saranno presentati a Parigi martedì 4 febbraio nel corso della fiera internazionale dedicata a questo settore.
La manifestazione vede presenti oltre 100 espositori e ospita al proprio interno l’Hyvolution congress 2020, un evento organizzato dalla Comunità europea per presentare, appunto, il lavoro svolto in questi mesi dai partner, tra cui enti modenesi e la Regione, che hanno aderito alla piattaforma di sviluppo di progetti volti all’introduzione di tecnologie a idrogeno nei territori e nelle città aderenti.
La delegazione modenese, guidata dal presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei, sarà a Parigi martedì 4 febbraio per partecipare al meeting di presentazione.
«Un lavoro di squadra – sottolinea Tomei – con la Regione, Comune di Spilamberto, Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile e Università di Modena e Reggio, grazie al quale abbiamo costruito in questi mesi un ventaglio di proposte operative su come introdurre nel nostro territorio questa tecnologia. Le idee spaziano dalla mobilità urbana ed extra-urbana, alle stazioni di rifornimento, alle reti intrastrutturali, all’efficientamento energetico degli edifici, alla riconversione degli impianti a biomasse. Sono progetti che, se troveranno linee di finanziamento europeo, apriranno la strada a una vera rivoluzione sul nostro territorio».
La presentazione, in sede comunitaria, dei progetti elaborati in questi mesi in partnership con altri paesi, fanno parte di un percorso suggerito dalla Comunità europea che dovrebbe aprire ad un prossimo finanziamento, a partire dal 2021.
La presentazione di Parigi rappresenta l’ultimo passo di un percorso nato appena un anno fa a Spilamberto, nel corso di un meeting su queste tecnologie; successivamente, a maggio 2019, gli enti modenesi hanno aderito ad un protocollo d’intesa per rappresentare il territorio al tavolo europeo avviato a Bruxelles.
Alla vigilia della Fiera dell’idrogeno a Parigi, Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, ha ricevuto, lunedì 3 febbraio, Roberto Pizzi, l’artigiano di Ravarino che già venti anni fa aveva realizzato celle a combustibile per la produzione di idrogeno a scopo divulgativo e che ha presentato in Provincia il proprio lavoro.
Hanno partecipato all’incontro anche la sindaca di Ravarino Maurizia Rebecchi e il direttore dell’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile Piergabriele Andreoli.
«Questa è la testimonianza – sottolinea Tomei – di come la nostra sia una terra di pionieri. E Pizzi già venti anni fa aveva intuito il potenziale di questa tecnologia che avrebbe cambiato il mondo».
Pizzi, infatti, mettendo a frutto conoscenze e passione, nel 2001 era riuscito a creare un modello artigianale che poi ha saputo trasmettere, negli anni a seguire, nelle scuole e in varie manifestazioni dedicate alla scienza.
Per Tomei questo rappresenta «un lavoro straordinario, perché Pizzi aveva intuito l’enorme potenziale che la tecnologia ad idrogeno poteva avere per la nostra società. I processi di cambiamento, però, spesso seguono logiche diverse dal solo progresso scientifico. Oggi l’emergenza climatica ci impone una svolta verde, anche nella nostra provincia e nella nostra regione. Ecco quindi che l’intuizione di allora può diventare il cambiamento di oggi».