MERCOLEDì 26 FEBBRAIO, ORE 20 – Salgono a 8 gli infetti nel Modenese. In totale 47 contagi da Coronavirus in regione, ma non c’è un focolaio emiliano: tutti, secondo i primi accertamenti, derivano dai focolai lombardi e veneto.
Di questi 47 contagiati solo tre sono in Terapia Intensiva, una percentuale molto bassa. E’ il punto sulla situazione dell’epidemia da Coronavirus in corso in Emilia-Romagna, fatto dall’assessore regionale Venturi la sera di mercoledì 26 febbraio.
E’ stato registrato il primo decesso in Emilia-Romagna: si tratta di un paziente lodigiano che si era presentato a Piacenza, 70 anni, con molte patolgie pregresse di cuore e polmonari. E’ stato ricoverato prima a Piacenza poi a Parma, in Terapia Intensiva.
Il numero dei contagiati – ha spiegato Venturi – sale velocemente perchè sono arrivati tutti in una volta i tamponi dei pazienti che presentavano sintomi ed erano strettamente collegati ai malati già accertati.
I 28 casi di Piacenza, 8 in più, sono tutti di cittadini autopresentati nella notte tra martedì e mercoledì. Uno viene da Codogno: “C’è evidentemente qualcosa che non va – osserva l’assessore emiliano – noi non rimandiamo indietro nessuno ma avremmo piacere che i pazienti di Codigno rimanessero a Lodi. Ho già parlato con la Regione Lombardia”.
A Modena sono 8 casi, legati alla persona singola, il primo contagiato carpigiano: sette sono già in carico al reparto di Malattie Infettive del Policlinico, uno è in Terapia Intensiva,
Altri 8 casi sono a Parma legato a una trasferta a Codogno per il ballo. Zero casi a Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, Forlì-Cesena.
Pista consistente su Rimini: oggi sono 3, tutti ricoverati in Malattie Infettive. Il primo è un ristoratore di Cattolica, di 71 anni, poi un suo dipendente e un paziente che è andato nell’esercizio commerciale, che è stato chiuso. “C’è possibile relazione sia con focolaio di Codogno sia con quello di Padova: c’è verifica in corso. L’ipotesi – osserva l’assessore – è rassicurante”
Abbiamo i primi due dimessi, sono di Piacenza: l’infermiere che lavora ospedale di Codogno che al triiage parlò con il paziente 1. Anche un secondo paziente è tornato a casa “dopo pochi giorni” sottolinea l’assessore.
Tra le notizie positive quella di una donna affetta dal virus che ha partorito in queste ore e ha dato alla luce un bimbo sano e privo di contagio. E’ accaduto a Piacenza, dove la paziente – lombarda- era ricoverata. “Rappresenta un elemento significativo nelle notizie da dare”, ha sottolineato Venturi,
Proseguono, inoltre, le denunce per chi diffonde notizie false
La conferenza stampa dell’assessore Venturi:
LA NOTA DELLA REGIONE
Aggiornamento Coronavirus. All’ospedale di Piacenza mamma contagiata partorisce: il bambino sta bene e non ha il virus. I primi due pazienti dimessi. I casi positivi salgono a 47, quasi 630 i test tampone refertati. L’assessore Venturi: “Continuiamo a non avere elementi per parlare di focolaio in Emilia-Romagna, attrezzati per gestire la situazione”
Dei 47, sono 3 i pazienti in terapia intensiva, quasi la metà sono in isolamento domiciliare a casa. La mappa dei nuovi moduli provvisori per triage all’esterno delle strutture ospedaliere predisposta dalla Protezione civile per proteggere gli operatori sanitari. Non servirà il certificato medico per bambini e ragazzi per il rientro a scuola quando riapriranno
Bologna – Una mamma, positiva al Coronavirus, che all’ospedale di Piacenza partorisce un bambino che sta bene e che non ha il virus, e i primi due pazienti dimessi. Sempre dal nosocomio piacentino, infatti, sono usciti un signore di Codogno e un operatore sanitario di Piacenza che lavora al Pronto soccorso del Comune lodigiano, dove fece il triage al paziente 1 (il primo a essere contagiato in Italia). Entrambi, adesso, osserveranno un periodo di isolamento precauzionale a casa, ma stanno bene.
Mauro Codeluppi, direttore Malattie infettive all’ospedale di Piacenza, spiega: “I due pazienti che abbiamo dimesso ieri non avevano una sintomatologia grave. Pur avendo contratto il virus, non sono mai andati incontro a insufficienza respiratoria, ma solo a febbre e sintomi respiratori minori. Il primo, il triagista che lavora all’ospedale di Codogno, è stato in reparto dalla notte tra sabato e domenica fino a ieri mattina. Il secondo, medico del nostro ospedale, ha avuto un ricovero ancora più breve, da domenica a martedì. Entrambi sono stati dimessi perché ormai senza febbre e clinicamente guariti, con l’unica raccomandazione di trascorre un ulteriore periodo di isolamento a casa, per il tempo necessario a escludere una residua contagiosità.
Intanto, in Emilia-Romagna il numero di casi positivi sale a 47, alla luce dei quasi 630 test tampone refertati: 28 a Piacenza, 8 a Parma, 8 a Modena – tutti riconducibili al focolaio lombardo – e 3 a Rimini, sui quali sono in corso approfondimenti epidemiologici.
Dei 47, sono 3 i pazienti in terapia intensiva, quasi la metà sono in isolamento domiciliare a casa.
Diciassette i nuovi casi registrati dopo l’aggiornamento del mattino: 8 nel piacentino, 4 nel parmense, 3 nel modenese e 2 nel riminese.
“Continuiamo a non avere elementi per parlare di focolaio in Emilia-Romagna, anche alla luce delle nuove positività- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Ribadisco che il nostro sistema sanitario è perfettamente in grado di sostenere la situazione al meglio, sia per quanto riguarda i cittadini sia nei confronti del personale sanitario. Proseguono inoltre gli accertamenti sui casi ancora in corso di analisi, che sono circa una quarantina a fronte degli oltre 600 tamponi ad oggi refertati. E da domani- aggiunge Venturi- ai due attuali laboratori di Bologna e Parma si affiancherà anche quello di Pievesestina in provincia di Cesena. Desidero inoltre tranquillizzare le famiglie che in queste ore si erano poste l’interrogativo se fosse necessario un certificato medico per il rientro a scuole dei loro figli alla riapertura delle scuole. L’Ufficio scolastico regionale mi ha infatti confermato che non sarà necessario alcun certificato medico per essere riammessi a scuola. Quanto a episodi di fake news- conclude-, non si fermano le denunce alla polizia postale da parte delle aziende sanitarie”
Punti triage esterni agli ospedali
Si rafforza il numero dei presidi, a protezione degli operatori sanitari, che serviranno a dividere già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri. La Protezione civile regionale ha infatti predisposto, oltre ai 3 già allestiti a Piacenza, nuovi moduli provvisori per il triage, dove poter sottoporre le persone ai primi controlli prima di accoglierle all’interno dei servizi ospedalieri: 3 a Modena (Mirandola e Vignola Pavullo); 1 a Ferrara (Cento); 1 a Ravenna.
Altri sono previsti a Bologna, Parma, Reggio Emilia, Rimini e Forlì Cesena.
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