Il Parlamento ha approvato il Decreto Milleproroghe senza gli emendamenti relativi al sisma del 2012, che ha colpito l’Emilia. “Ancora una volta – commenta il coordinatore Simone Silvestri a nome del Partito democratico dell’Area Nord – logiche incomprensibili penalizzano un’area del Paese, che ha saputo reagire con forza e che produce il 2,4 % del Pil nazionale”.
Ecco cosa dice Silvestri: “L’aspetto più assurdo della vicenda è che mancano poche norme (il più è stato fatto), che diano gambe alla proroga dello stato di emergenza al 2021 e quindi permettano di completare la ricostruzione in tutta tranquillità. Si tratta di poche norme che non necessitano di ulteriore copertura finanziaria, in primis per garantire il personale utilizzato nei Comuni, nelle Prefetture e presso la Soprintendenza; inoltre occorre assicurare il rimborso per il mancato gettito Imu per gli edifici inagibili e la possibilità di rinegoziare i mutui per i Comuni. Infine è importante che i privati possano rientrare dai costi dei maggiori interessi, derivanti dalla sospensione delle rate dei mutui. Abbiamo anche chiesto che il Ministero dei Beni culturali risolva in via definitiva il problema della mancanza di tecnici con potere di firma, dedicati solo alla ricostruzione. Oggi la ricostruzione pubblica ha nel MIBACT il problema più evidente che rischia di rallentare pesantemente l’autorizzazione dei progetti sulle opere vincolate, come ad esempio le chiese e i teatri, con le ricadute che questa dinamica ha sulle imprese edili e sull’occupazione.
Già il precedente governo gialloverde aveva negato le nostre giuste richieste, il secondo governo Conte ha prorogato solo lo stato di emergenza. A oggi niente di più. Per questo porteremo la nostra protesta a Roma e chiederemo ai nostri parlamentari di farsi interpreti di un incontro urgente con il Governo. Sono legittime e devono trovare accoglimento le richieste manifestate dai sindaci dell’area del sisma, di cui il Partito democratico si deve fare portavoce, in una logica unitaria nei confronti dei territori coinvolti nelle province di Modena, Reggio Emilia, Bologna e Ferrara. Ora basta, vogliamo completare la ricostruzione nel minor tempo possibile e vederci riconoscere quel poco che abbiamo chiesto”.