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Coronavirus, Gibertoni: “Confusione su utilizzo dispositivi di protezione per operatori sanitari”

da | Mar 7, 2020 | Mirandola | 0 commenti

Inadeguatezza dei dispositivi di protezione individuale in uso da parte degli operatori sanitari per fronteggiare l’emergenza coronavirus e disorganizzazione sulle modalità di utilizzo delle mascherine per i cittadini, ma anche per il personale sanitario “bombardato dai canali informativi istituzionali che spesso, invece di fare chiarezza, originano confusione”. È la situazione descritta da Giulia Gibertoni (M5s) che, con un’interrogazione, porta l’attenzione sulle responsabilità delle Ausl nel verificare che i dispositivi siano adeguati e sui rischi per gli operatori in tema di copertura assicurativa.

“Nel caso di utilizzo di dispositivi non regolamentari, vi è il rischio che non questa non venga riconosciuta all’operatore sanitario”, spiega Gibertoni. “In caso di contagio di un operatore a seguito di contatto con soggetto positivo nei locali delle strutture sanitarie, l’utilizzo di quale dispositivo permette la copertura e il riconoscimento delle tutele da parte degli enti previdenziali e assicurativi?” Inoltre, fa notare la pentastellata, in molte strutture sanitarie pubbliche ricaderebbe in capo allo stesso soggetto (l’Azienda Usl) sia l’obbligo di fornire i dispositivi idonei sia quello di controllare con apposite ispezioni che questi effettivamente lo siano: “Come giudica la Regione il conflitto di competenza in capo alle Aziende Usl che, contestualmente, sono responsabili della tutela della salute dei loro dipendenti, quali datori di lavoro, e responsabili dei controlli ispettivi sui dispositivi di protezione individuale, il cui acquisto è effettuato dalla stessa Ausl tramite i canali preposti?”.

Per questi motivi la consigliera Cinquestelle chiede alla Giunta di intervenire per risolvere queste criticità, anche per quanto riguarda la comunicazione istituzionale su dispositivi e mascherine, “su come vanno usate, su quali siano i modelli idonei e non idonei”, una “comunicazione che crea confusione tra cittadini e operatori”.

Emergenza coronavirus, Gibertoni (M5s): “Tutelare gli autisti di Tper e Seta e tutti gli utenti”

Per la consigliera sarebbe necessario garantire agli autisti protezioni sicure, mentre i mezzi dovrebbero essere adeguatamente sanificati e dotati di dispenser per disinfettare le mani

Con un’interrogazione rivolta al governo regionale Giulia Gibertoni (M5s) vuole sapere se Tper e Seta abbiano attivato misure adeguate a tutela degli autisti in servizio. Iniziative “utili a contrastare la diffusione del coronavirus fra questi operatori e, in generale, fra tutti quelli che usufruiscono dei mezzi del trasporto pubblico locale regionale”.

A quanto pare, spiega la consigliera, “Tper, ad oggi, avrebbe fornito a ogni autista, come dispositivo di protezione individuale, solo una bustina con cinque paia di guanti monouso”. Mentre, prosegue, “Seta avrebbe vietato l’ingresso negli uffici, con uno specifico ordine di servizio, ai propri autisti, ma non avrebbe attivato misure a tutela degli stessi nelle ore di servizio”.

Gli autisti del trasporto pubblico locale, rimarca quindi la pentastellata, “avrebbero bisogno di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, nonché di una postazione di lavoro protetta quanto più possibile”. Inoltre, prosegue, “sarebbe opportuno che tutti i mezzi fossero sottoposti a un’azione di sanificazione con ozono (l’ozono ha un notevole potere ossidante e disinfettante), sarebbe inoltre utile prevedere a bordo dispenser di disinfettante per mani, così come distribuire a tutto il personale il vademecum del ministero della Salute sui corretti comportamenti da seguire per una efficace prevenzione”.

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