Il Ministero della Salute riconosce ai donatori la possibilità di andare a donare, in quanto la donazione di sangue, plasma e piastrine viene inclusa tra le “situazioni di necessità”. Lo stabilisce la circolare del 10 marzo della Direzione Generale della prevenzione sanitaria, a seguito delle nuove misure varate dal governo il 9 marzo e dei conseguenti provvedimenti del Centro nazionale sangue. Il documento del ministero ribadisce che le attività di donazione rientrano tra i livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA) e tiene conto di un calo generale della raccolta che sta determinando il rinvio degli interventi chirurgici non urgenti e potrebbe compromettere le terapie trasfusionali necessarie ogni giorno a oltre 1800 pazienti in Italia. Anche Avis provinciale nei primi dieci giorni di marzo ha registrato un calo di circa il 10% nella raccolta, ma le scorte rimangono ad ora più che sufficienti per coprire le attività trasfusionali nelle strutture sanitarie della provincia. I donatori che in questi giorni sono invitati a recarsi nelle sedi Avis, se fermati per un controllo dovranno compilare l’autodichiarazione di spostamento barrando la voce “situazione di necessità”. Dopo la donazione Avis rilascerà una specifica certificazione o, in caso di non idoneità, una dichiarazione. Le raccomandazioni da seguire per chi dona sono quelle indicate dal Centro nazionale sangue: donare solo se si è in buona salute, evitare gli affollamenti nelle sale d’attesa, segnalare al Servizio Trasfusionale l’insorgere di episodi febbrili nei 14 giorni successivi alla donazione. I centri di prelievo e il personale sanitario di Avis hanno da parte loro adottato tutte le misure sul controllo della salute dei donatori e sulla sicurezza degli ambienti previste dalla normativa, che permettono di svolgere regolarmente le attività di donazione in tutte le Avis della provincia sempre “aperte per dono”.
Coronavirus, spostamenti consentiti ai donatori di sangue
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