Era stato il comune di Bologna ad aprire le danze: il 27 febbraio scorso aveva infatti diramato un comunicato dove spiegava che le famiglie dei bambini iscritti nei nidi comunali, all’interno della retta mensile, non avrebbero pagato le giornate di chiusura. Dopodiché è stata la volta di Nonantola e di Modena, che hanno seguito la stessa strada. Una misura chiesta a gran voce da diverse parti politiche che ha trovato negli ultimi giorni un’allineamento dei comuni della provincia modenese: a partire da Novi, Soliera e Carpi, passando per Bastiglia, Bomporto, Castelfranco Emilia, Nonantola, Ravarino e San Cesario sul Panaro, e arrivando infine a Mirandola, Medolla, Cavezzo, Concordia, Camposanto, San Felice, San Prospero e San Possidonio.
La Bassa si è unificata alle disposizioni generali e ha agito di buon senso. Oltre al Comunid San Possidonio, grande assente al momento risulta ancora Finale Emilia: i genitori di Finale dovranno attendere la seduta del bilancio preventivo la prossima settimana per saperne di più. Il sindaco del Comune di Finale Emilia Sandro Palazzi ha dichiarato che anche a Finale si sta valutando questa possibilità: “Non sono in grado ora di dare certezze, anche se siamo in procinto di approvare il bilancio preventivo. Pertanto l’eventualità sarà possibile solo dopo l’approvazione del bilancio.”
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