Il canto delle balene, da sempre simbolo di conoscenza, entra nelle case attraverso Facebook per comunicare e favorire il reciproco riconoscersi a distanza. In tempi di emergenza Covid-19, i Servizi educativi del Comune di Modena, fanno leva su un sapere leggendario, sull’utilizzo dei social e delle nuove tecnologie e soprattutto sulla lunga esperienza delle proprie educatrici per stringere un rapporto nuovo e speciale coi bambini di nidi e scuole d’infanzia e le loro famiglie.
Da lunedì 30 marzo è on line MoBi 0-6, la pagina Facebook dedicata ai bambini e alle bambine di Modena e alle loro famiglie. In questa pagina si potranno trovare suggerimenti di giochi e attività da proporre ai bambini, consigli di lettura, siti utili, spunti di riflessione: insomma tutto il sapere degli educatori e degli insegnanti costruito in anni di attività con i bambini, e anche i genitori potranno raccontare le loro storie.
Mo.Bi 06 è stata ideata pensando in particolare ai più piccoli, perché se è vero che la chiusura delle scuole ha duramente messo alla prova la didattica, chiedendo a docenti e studenti di attrezzarsi con tutti gli strumenti a disposizione, anche per i bambini della fascia 0-6 anni l’impossibilità di andare a scuola tutti i giorni è molto penalizzante. Il nido e la scuola dell’infanzia sono i primi contesti di socializzazione al di fuori della famiglia, sono i luoghi dove si stringono relazioni significative con altri adulti di riferimento e con i compagni, dove si cresce nello scambio, nell’imitazione, nel dialogo e nel gioco. Per questa ragione educatori ed insegnanti si sono inventati modi per essere a fianco ai bambini e alle famiglie, anche a distanza: un nuovo modo di stare insieme e di organizzare la quotidianità attraverso video o per mezzo della voce narrante che racconta storie e canta le canzoni che scandivano le routine della giornata educativa.
“La pagina facebook – afferma l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi – intende essere uno spazio di condivisione educativa dove pubblicare, e quindi rendere fruibili a tutti, parte dei materiali proposti dai servizi educativi. Vuole anche essere un modo per essere vicini alle famiglie, chiamate a svolgere un compito non facile in questo momento. Ci piacerebbe fosse anche generatore di scambi e di riflessioni tra tutti coloro che si occupano di educazione, per sentirsi meno soli, in un momento dove restare uniti non deve essere solo uno slogan, ma un impegno per tutta la collettività”.
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