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Rivolta nel carcere di Modena perchè vietate le visite dei familiari per il Coronavirus

da | Mar 8, 2020 | Bastiglia | 0 commenti

Una rivolta, definita “molto violenta”, è scoppiata nel primo pomeriggio di domenica in carcere a Modena. Dalle prime informazioni molti sarebbero i detenuti coinvolti e i danni alla struttura. Alla base della rivolta la protesta dei detenuti per questioni relative alla protezione per il Coronavirus. Tensioni anche nel carcere di Frosinone. Un centinaio di detenuti, impauriti dal rischio di contagi dal Coronavirus e chiedendo provvedimenti ad hoc, sono usciti dalle sezioni raggiungendo l’area passeggi e salendo sulle mura. Al momento non ci sarebbe stata alcuna evasione e sul posto sono intervenuti il direttore del carcere e il comandante del reparto degli agenti della penitenziaria. La protesta è scoppiata dopo il divieto di colloqui con i familiari in seguito all’emergenza. Occupato un padiglione. (Ansa)

I FERITI
Al pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Baggiovara sono giunte 1 guardia lievemente ferita e sette sanitari con ferite lievi; uno di questi è lievemente intossicato.
Si precisa che i sanitari coinvolti fanno parte del contingente di 2 medici, 2 coordinatori infermieristici 7 infermieri impegnati nell’assistenza ai detenuti.
Al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena è giunto un codice rosso, un uomo con un’intossicazione da farmaci che ora sta meglio ma rimarrà in osservazione.

Sono coinvolti nella gestione della situazione 8 mezzi del Servizio Emergenza Territoriale 118 Modena Soccorso; è stato anche allestito un PMA, Posto medico avanzato, una struttura medicalizzata sul luogo dell’evento che permette di classificare la gravità delle condizioni dei feriti secondo i criteri del triage e indirizzarli poi verso i luoghi di assistenza più appropriati. Sono presenti sul posto anche due coordinatori del 118 e un medico.

LE REAZIONI

Che il Governo CONTE sia vicino alla Polizia Penitenziaria! E’ con queste parole che Giuseppe di Carlo Segretario Generale del Cnpp., lancia il suo appello per il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Tornare alla Sanità Penitenziaria gestista dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, è la proposta del leader del Cnpp, riappropriamoci della Sanità Penitenziaria come prima del passaggio al sistema sanitario nazionale del 2009. E’ in corso nel carcere Sant’Anna di Modena un’altra rivolta dettata dal panico di pandemia da coronavirus, vediamo il levarsi in aria una cortina  di fumo nero, speriamo che non ci siano feriti tra tra il Personale di Polizia! Ad appiccare il fuoco, probabilmente i detenuti per tentare di coprire una maxi fuga.

Per fortuna anche con tutte le difficoltà del caso, la Polizia Penitenziaria del reparto Modenese è riuscita a bloccare il tentativo. Ora è in corso una mobilitazione delle forze dell’ordine che stanno accorrendo sul posto numerose per aiutare i colleghi.  Conclude Di Carlo, piena fiducia nelle istituzioni e pronti al confronto con il Governo.

RIVOLTA AL CARCERE DI SANT’ANNA, ANCORA UNA VOLTA SI PONE IL PROBLEMA NELLE CASE DI RECLUSIONE
La governance del sistema penitenziario del nostro paese oggi presenta tutti i suoi  limiti.
Ogni giorno si registrano aggressioni nei confronti dei poliziotti penitenziari e con l’arrivo del covid 19 sono iniziate anche le rivolte  dei detenuti.
Ieri una rivolta al carcere di Salerno, oggi sono i detenuti della casa circondariale di Modena che hanno messo a ferro e fuoco la struttura.
Da tempo il sindacato Fp Cgil denuncia lo stato di abbandono e la lontananza del dipartimento dell’ amministrazione penitenziaria dagli istituti penitenziari e tutte le figure professionali che ci lavorano. Siamo molto preoccupati della deriva in cui sta andando a finire il sistema penitenziario italiano. La fp Cgil esprime piena solidarietà a tutti i poliziotti e alle altre forze dell’ordine che stanno lavorando all’ interno del carcere S’Anna di Modena. Chiediamo al governo e alle forze politiche di prendersi carico dell’ attuale difficile situazione in cui versano le carceri italiane affinché s intervenga per una riforma del sistema penitenziario ormai non più rinviabile.
FP Cgil Modena

 

MODENA. BERNINI (FI): “PROBLEMA SOVRAFFOLLAMENTO CARCERI VA AFFRONTATO CON URGENZA”

Apprendiamo con enorme preoccupazione ciò che sta avvenendo nel carcere di Modena, dove è scoppiata una rivolta e alcuni detenuti hanno dato fuoco ai locali della struttura, provocando un incendio esteso e tentando di darsi alla fuga. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al personale in servizio, alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Polizia municipale e agli operatori del 118 intervenuti sul posto per ripristinare l’ordine. Auspichiamo, soprattutto nella fase di emergenza che stiamo vivendo, che non passi in secondo piano la situazione di sovraffollamento delle carceri che da tempo denunciamo, unitamente alla carenza di organico. Chiediamo che, anche per le strutture penitenziarie, si varino misure adeguate a tutela della sicurezza e della salute pubblica. Servono risposte immediate da parte del Governo: i gravi disordini di oggi testimoniano che c’è un problema serissimo che va affrontato con urgenza.

Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia

Carceri. Gravi episodi di rivolta, Morrone (Lega): bloccare vigilanza dinamica, più potere decisionale a comandanti reparto

“Bloccare la vigilanza dinamica negli Istituti penitenziari e concedere temporaneamente più poteri decisionali in tema di sicurezza ai comandanti di reparto”.
Sono questi i due primi, indispensabili, provvedimenti auspicati dal parlamentare della Lega Jacopo Morrone per sedare sul nascere le ribellioni che si stanno verificando in alcuni Istituti penitenziari determinando situazioni di pericolo per la Polizia penitenziario e per gli stessi detenuti.
“Il ministro Alfonso Bonafede assuma immediatamente iniziative emergenziali per bloccare sul nascere una possibile escalation delle rivolte certamente strumentali. Si tratta di gravi violazioni al patto fiduciario instaurato dagli Istituti con i detenuti che non possono essere tollerati. Il rischio è creare un ulteriore fronte di rischio anche nelle carceri. Anche ieri ho rivolto un appello al ministro perché si occupi con tempestività della sicurezza sanitaria all’interno delle strutture carcerarie e dell’incolumità delle migliaia di agenti della Polizia penitenziaria”.

Rivolta carcere Modena – Sen. Aimi (FI): “solidarietà a Polizia Penitenziaria”
Esprimiamo solidarietà al personale della Polizia Penitenziaria e alle Forze dell’Ordine, impegnate nella delicata operazione di riportare alla normalità la situazione all’interno della Casa Circondariale di Modena, dopo che un gruppo di detenuti l’ha messa a ferro e fuoco. Il tutto in un momento in cui la nostra comunità è già provata e colpita da un’emergenza sanitaria senza precedenti e che sta mettendo tutti a dura prova, a partire dai presidi e dalle istituzioni sanitarie. Auspichiamo che l’ordine venga prontamente ripristinato ma non possiamo tacere sul cronico problema del sovraffollamento delle carceri italiane – e quello di Modena non fa eccezione -, alimentato anche da politiche di accoglienza perpetrate irresponsabilmente dalle sinistre. La Polizia Penitenziaria in sottorganico, sta combattendo con abnegazione oramai da troppi anni un sovraffollamento record di detenuti, dei quali quasi il 70% stranieri. Il Ministro degli Esteri Di Maio, lasci dunque perdere, a questo punto, il “corona vairus” e si occupi piuttosto di stringere accordi bilaterali con i Paesi esteri, per far scontare agli stranieri le pene a “casa propria”.
Ad affermarlo il Sen. Enrico Aimi – Capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Esteri del Senato.

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