MEDOLLA – Il Comune di Medolla ha definito i criteri e le modalità di accesso ai buoni spesa, frutto degli stanziamenti del Governo nell’ambito dei provvedimenti dell’emergenza Coronavirus – COVID 19. Quando la notizia è stata pubblicata su Facebook, nel gruppo “Sei di Medolla se…”, c’è stata un’ondata di commenti e battute pungenti da parte dei cittadini. Alcuni di loro hanno raccontato la propria esperienza con la richiesta dei buoni: c’è chi ha polemizzato sulle modalità e chi sui requisiti, commentando con sarcasmo “Era da immaginare che li promettevano a tutti ma li davano a pochi…”. Le restrizioni d’accesso hanno creato malumore, facendo nascere domande più o meno legittime:
per dire uno che ha 2 o 3000€ da parte.. magari per il futuro dei figli cioè se li deve mangiare tutti adesso xke a questi non è concesso avere i buoni pasto anche se magari ha perso il lavoro o il lavoro si è ridotto a tal punto di nn arrivare a fine mese? Bah .. non ha senso,, poi qnd sarà finita quella piccola liquidità come farà a mangiare che i buoni pasto nel frattempo saranno esauriti?
Noi siamo in due disoccupati e una figlia all’ultimo anno di superiori io percepisco la disoccupazione di 700€ pago 350 di mutuo e 100 di prestito x auto ho chiamato il comune mercoledì mi hanno detto che mi avrebbero richiamato ma ad oggi non si è fatto vivo nessuno.
Le polemiche hanno costretto ben due assessori a intervenire: si tratta di Patrizia Sgarbi e Franca Paltrinieri.
Scusate se intervengo come assessore comunale, ovviamente colpita dalle dure parole che sono volate contro l’amministrazione comunale, al limite della denuncia. Se volete recriminare sul tetto dei 2000 euro é più che lecito. Queste decisioni non sono mai facili da prendere e si cerca sempre di fare il bene di chi ne ha più bisogno. Premesso che è stata una decisione deliberata insieme con altri comuni della nostra Unione, scommetto che se avessimo messo un tetto maggiore qualcuno si sarebbe lamentato che si dava a chi non lo meritava. I criteri per rientrare nel diritto ad avere i buoni sono quelli che la maggior parte dei sindaci dell’area nord, supportati dal parere tecnico dei servizi sociali hanno adottato. Nulla è definitivo e se ci saranno percezioni o segnalazioni di doverli cambiare si farà. E guai a pensare che il comune, cioè noi tutti, faccia qualcosa per sé. Vi invito a informarvi di come funziona quella che è detta burocrazia, cioè tutte le norme che garantiscano che i soldi siano usati per il bene comune. E la ratio è stata cercare di capire quante potevano essere le famiglie in difficoltà. Purtroppo non esiste un elenco di chi avrà bisogno, ma bisognerà venire in comune a far domanda. E ciò che rimarrà dei 33000 euro assegnati per questi aiuti saranno di nuovo distribuiti. [Patrizia Sgarbi]
Buonasera. Intervengo anch’io colpita dalle dure parole e dai non tanto velati sospetti che emergono dai commenti per cercare di chiarire qualche punto. Lo Stato sta intervenendo con diversi sostegni cercando di dare un aiuto a tutta la popolazione colpita duramente da questa epidemia, dalla cassa integrazione ai dipendenti per i quali è stato anche fatto un accordo affinchè le banche anticipino l’importo, al raddoppio dei giorni per chi ha figli fino a 12 anni, al bonus per la baby sitter, alla disoccupazione (ora NASPI), ai 600 euro per tutta una fascia di lavoratori autonomi e professionisti, a cui si sommano sospensioni e spostamenti di pagamenti. Questa è una misura di sostegno ulteriore con la quale si deve cercare di andare in aiuto a famiglie bisognose che per effetto dell’epidemia non possono più contare su lavori, talvolta precari, che adesso non sono possibili. Non abbiamo elenchi delle famiglie che si trovano in difficoltà e hanno bisogno di aiuto. Anche per noi è una fase inedita, I sindaci dell’area nord, con il parere tecnico dei servizi sociali, hanno individuato una griglia di condizioni per accedere ai buoni. Nostro impegno è monitorare l’assegnazione delle risorse e il funzionamento dei criteri. I 33000 euro assegnati al nostro comune per il cosiddetto “sostegno alimentare” saranno comunque erogati tutti alla popolazione, [Franca Paltrinieri]
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