Nasce #facciamopresto, un hashtag per una rapida ripresa. Anche all’insegna delle donne. Lo strumento proposto: l’outdoor education.
MODENA – “Occorre aprire in fretta, ma farlo senza tenere in considerazione le necessità delle famiglie, dai figli agli anziani e ai disabili, significa non considerare il ruolo femminile nel lavoro, e di conseguenza aggiungere un nuovo problema ad una situazione di per sé complicatissima. E a pagare il prezzo sociale, ed anche economico, alla pandemia, saranno soprattutto le donne, come spesso capita nelle crisi”. È amareggiata, ed anche un po’ arrabbiata, Giliana Gavioli, presidente di CNA Impresa Donna, di fronte ad una situazione sottovalutata. “Il rischio – continua Gavioli – è che si torni indietro nel tempo, che sia la donna a perdere il lavoro, o a lasciarlo per privilegiare la famiglia. E questo sarebbe inaccettabile”.
Il problema principale è rappresentato dai bambini e dai ragazzi, “che hanno bisogno di socialità. Non ci si può affidare, per compensare la mancanza di contatti, solo alle videochiamate. Le esperienze degli altri Paesi confermano che qualcosa in questa direzione può essere fatto. In Italia, poi, abbiamo la fortuna di poter contare su una grande rete di comunità in questo senso: polisportive, circoli, fattorie didattiche, le stesse scuole. In tutti questi luoghi, almeno nei mesi estivi, possono essere organizzate attività di supporto alle famiglie per piccoli gruppi di ragazzi, eventualmente coinvolgendo anche operatori culturali, peraltro sino ad oggi dimenticati nelle questioni economiche riguardanti l’emergenza”.
Sono a decine le associazioni e le insegnanti che premono per riaprire i luoghi dell’educazione. In questi mesi la scuola ha fatto passi da gigante nella didattica a distanza, magari è possibile fare la stessa cosa nella outdoor education, nella sperimentazione di laboratori a piccoli gruppi, nell’assistenza educativa domiciliare per i minori con disabilità. Vale la pena provare, per rimettere ogni cosa al suo posto. Senza capovolgimenti. Ed aiutando le famiglie al di là dei baby voucher o dei congedi, largamente insufficienti, sia dal punto di vista economico che temporale)
Secondo la presidente delle donne imprenditrici di CNA, “Stanno venendo al pettine i ritardi di decenni. E la sottovalutazione della figura femminile, che magari questi problemi li ha più presenti degli uomini: basti pensare, e non sono certo la prima a rilevarlo, come nella famosa, direi famigerata task force, non ci sia nemmeno una donna”.
“Siamo state proprio noi donne di CNA ad individuare un hashtag, #facciamopresto, che vuole accompagnare tutte le iniziative e le sollecitazioni che l’Associazione sta rivolgendo alle diverse istituzioni per accelerare, in sicurezza, la ripresa delle attività produttive. Ma questa ripresa passa anche per una tutela delle famiglie, e delle donne. Per la salvaguardia del loro ruolo di imprenditrici, lavoratrici, mamme.