CAMPOSANTO – “Serve chiarezza sulle norme, i cittadini chiedono lumi a noi”. Così la sindaca Monja Zaniboni descrive come sta vivendo il suo paese questa emergenza Coronavorus, Rivendicando anche come il Comune di Camposanto ha ricevuto 16.800 euro stanziati dal Governo Conte da distribuire alle famiglie in difficoltà attraverso i buoni spesa, un contributo è stato integrato da fondi comunali e, grazie al progetto “Spesa sospesa”, anche dai buoni alimentari donati dai singoli cittadini. In questa intervista la sindaca parla del progetto “Spesa sospesa”, e delle altre attività messe in campo dal Comune per contrastare l’emergenza Coronavirus.
Sono passati quasi due mesi dal decreto del 9 marzo che ha ampliato la “zona rossa” estendendola a tutto il Paese. Come ha reagito la città, i cittadini stanno rispettando le misure previste? Si registrano infrazioni?
Nonostante la stanchezza si cominci a far sentire, i cittadini di Camposanto sono stati bravi e piuttosto rigorosi.
Quali sono i dati attuali della diffusione del Covid-19 a Camposanto: quanti sono i positivi, i ricoveri, i guariti?
Attualmente a Camposanto ci sono 13 pazienti positivi al Covid-19, di cui 11 in isolamento domiciliare e 2 ricoverati in ospedale. I guariti soni 4.
Come sta affrontando l’emergenza la macchina comunale? Quali iniziative sono state messe in campo per aiutare i cittadini?
Il 10 aprile è partita l’iniziativa “Spesa sospesa”: un progetto che prevede l’acquisto, da parte dei cittadini che lo desiderano, di buoni spesa in attività commerciali aderenti all’iniziativa. I buoni vengono lasciati direttamente nei negozi, raccolti dall’Amministrazione comunale ed erogati attraverso lo sportello sociale a quei nuclei familiari in difficoltà. I contributi della “Spesa sospesa” integrano i buoni spesa messi a disposizione dal Governo: il contributo stanziato per Camposanto è di circa 16.800 euro, il Comune ha integrato questi fondi arrivando a 17.400 euro. I fondi sono già stati interamente distribuiti: 117 sono state le domande pervenute, 72 quelle accettate per un totale di 254 cittadini supportati. Per gli anziani ci siamo attivati da subito con un giro di telefonate ai cittadini over 75: chiamiamo per sapere come stanno e se hanno esigenze particolari. Se necessario lasciamo anche il numero di supporto del C.O.C. Abbiamo anche organizzato un’ “auto comunale” con la quale abbiamo girato per la città cercando di raggiungere tutti, dare informazioni e far sentire vicina l’Amministrazione.
Come state gestendo il lavoro del Consiglio Comunale per evitare la paralisi delle attività istituzionali?
Le Giunte tutte in videoconferenza. Dovremmo fare il primo Consiglio Comunale “in emergenza” a fine mese: abbiamo attivato tutti i dispositivi per mantenere la sicurezza e la tutela di tutti noi senza però fermare la macchina organizzativa.
I sindaci sono la prima frontiera delle richieste dei cittadini, cosa chiedono?
I cittadini chiedono consigli sulle interpretazioni delle normative, altre sollecitazioni sono legate alla volontà di rendersi utili e aiutare. Questo non può che farci molto piacere e ci rende molto orgogliosi.
Quale è stata la maggiore criticità che, come sindaco, ha vissuto nella gestione dell’emergenza?
La comunicazione è stata davvero difficile e la preoccupazione di non riuscire a raggiungere tutta la cittadinanza è stata alta. Il limite di non potersi muovere e non poter essere fisicamente tra la gente è stato davvero un problema
Cosa ci dobbiamo aspettare il 3 maggio?
Speriamo che le direttive della cosiddetta “Fase 2” siano chiare e comprensibili per tutti, specialmente per le attività commerciali che hanno un gran bisogno di ripartire.
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