NONANTOLA- Continua il nostro “viaggio” tra i comuni, per conoscere direttamente dai sindaci, le criticità attuali e i progetti futuri per il comune e i cittadini. La parola alla sindaca di Nonantola, Federica Nannetti.
E’ passato poco più di un mese dal decreto del 9 marzo che ha ampliato la “zona rossa” estendendola a tutto il Paese. Come ha reagito la città, i cittadini stanno rispettando le misure previste? Si registrano infrazioni?
Devo dire che i nonantolani sono molto bravi e si stanno attenendo alle regole. E’ vero, si comincia a far sentire un po’ di stanchezza, non è facile restare a casa. Però rispetto al primo periodo, in cui abbiamo registrato un numero di sanzioni piuttosto consistente, devo dire che ultimamente il trend è in netto miglioramento.
Quali sono i dati attuali della diffusione del Covid-19 a Nonantola: quanti sono i positivi, i ricoveri, i pazienti guariti?
Sono 33 i nonantolani positivi: di cui 3 ricoverati in ospedale e 30 in isolamento domiciliare.
Come sta affrontando l’emergenza la macchina comunale? Quali iniziative sono state messe in campo per aiutare i cittadini?
Insieme alla Consulta del volontariato e alla Protezione Civile, abbiamo attivato un servizio di triage telefonico: non solo per dare informazioni ma anche per accogliere le richieste di aiuto, dalla spesa all’acquisto di farmaci. E’ una sorta di filtro. Abbiamo poi attivato il numero “Pronto a farti compagnia” a sostegno di persone anziane sole, che hanno bisogno anche solo di sentire una voce amica e di scambiare “una chiacchiera”. Un servizio che è stato molto apprezzato e che riceve tantissime telefonate ogni giorno.
Nello stesso tempo, con i nostri psicologi del territorio, abbiamo attivato un numero aggiuntivo, con una funzione più specifica: dedicato a chi sta vivendo una fase depressiva. Tutti questi servizi sono stati attivati da subito e hanno avuto un riscontro più che positivo.
Con la biblioteca, abbiamo poi dato indicazioni per le letture e, dalla prossima settimana, ripartiremo con il servizio di prestito a domicilio. Inoltre da venerdì 17, con la nostra Fonoteca, abbiamo preparato delle letture molto belle incentrate sulla musica e preparate dai nostri operatori.
Per quella fascia della popolazione più fragile c’è il servizio spesa, attivato con la Protezione Civile: servizio che facciamo sia per le persone in quarantena ( che non hanno una rete familiare o amicale di supporto) ma anche per gli over 65 che non se la sentono di uscire.
Come state gestendo il lavoro del Consiglio Comunale per evitare la paralisi delle attività costituzionali?
Stiamo svolgendo tutto in videoconferenza con i capigruppo, tutte le settimane. Abbiamo fatto un ultimo consiglio a porte chiuse, rispettando tutte le indicazioni del caso, i primi di marzo. Il Bilancio era già stato approvato a dicembre. Abbiamo quindi affrontato questo periodo senza esigenze particolari né scadenze urgenti, mantenendo i contatti con i capigruppo da remoto.
I sindaci sono la prima frontiera delle richieste dei cittadini, cosa chiedono? Aiuti economici, aiuti per la gestione dei parenti anziani o dei bambini, esoneri particolari?
E’ vero, siamo proprio il loro primo punto di riferimento. Credo che mia abbiano chiesto di tutto, ma soprattutto chiedono – e questo comporta a mio avviso una grande responsabilità- come interpretare i vari decreti che sono complicati da capire e spesso si contraddicono gli uni con gli altri. Chiedono come comportarsi rispetto ai loro spostamenti e alle loro esigenze per non trasgredire le regole e incorrere nelle sanzioni. Queste le richieste fatte da privati ma anche da aziende, siamo diventati i primi referenti rispetto all’interpretazione delle norme.
Quale settore la preoccupa di più, una volta che l’emergenza sarà rientrata? Avete un’idea di quanti esercizi commerciali saranno costretti a chiudere?
Tutti! Sono preoccupatissima per i miei piccoli commercianti che oggi sono chiusi, penso alle estetiste, ai parrucchieri. Due mesi sono tanti per le piccole attività e le aziende. La ripartenza sarà forse ancora più difficile da gestire rispetto all’emergenza
Quale è stata la maggiore criticità che, come sindaco, ha vissuto nella gestione dell’emergenza?
Molto banalmente è stata dura anche solo dare una mano per gestire le file ai supermercati: è sicuramente alla quale non eravamo abituati. Ci siamo sentiti tutti limitati nelle nostre libertà. L’angoscia di non riuscire ad approvvigionarsi per sé stessi e per la propria famiglia ha generato angoscia c
Questa per me è stata, nelle prime settimane, l’emergenza che ho sentito con maggiore preoccupazione.
Cosa ci dobbiamo aspettare il 3 maggio?
E’ davvero un bella domanda. Spero e mi aspetterei una ripresa con tutte le attenzioni in sicurezza. Se c’è una cosa che ho percepito è a capacità di adattarsi. Sono già tutti pronti a offrire un nuovo tipo di servizio nel pieno rispetto delle regole. Mi aspetto una ripresa scaglionata, ma non troppo.
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