Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione. Il Servizio veterinario dell’Azienda USL di Modena ribadisce le indicazioni già diramate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute sulla gestione degli animali domestici in questo momento di emergenza sanitaria. Rafforzare le misure di igiene e prevenzione, sia personale sia dell’animale, è l’indicazione rilanciata dai veterinari AUSL per una corretta convivenza domestica. Con un appello ai proprietari di cani e gatti: non abbandonateli per la preoccupazione di un’eventuale trasmissione del virus all’uomo da parte dei nostri amici a 4 zampe o viceversa. Esistono inoltre anche precise indicazioni per la gestione degli animali di proprietà di persone positive al coronavirus da parte di conoscenti e volontari (elenco sotto).
“Ciò che sappiamo al momento – spiega Giovanni Zecchini, Direttore del Servizio Veterinario dell’Azienda USL di Modena – è che la diffusione del virus Sars-Cov-2 è legata alla trasmissione da uomo a uomo e quei pochi animali che sono risultati positivi non hanno a loro volta trasmesso l’infezione”. Sono diversi gli studi scientifici in corso che, una volta validati e pubblicati, aiuteranno a capire meglio la eventuale trasmissione del Sars-Cov-2 ad altre specie e la sua capacità di replicazione negli animali. Poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili al virus, è comunque importante proteggere gli animali di pazienti affetti da COVID-19, limitando la loro esposizione: “Vale sempre, soprattutto di fronte a malattie ancora poco conosciute, il principio di precauzione: cerchiamo di utilizzare le stesse attenzioni messe in atto dalle persone che condividono lo stesso ambiente con la persona malata, a partire dalla limitazione del contatto (in particolare non facciamoci leccare e non condividiamo con loro il nostro pasto) e dalle norme igieniche.
Sempre per chi, malato appunto di coronavirus, non può portare fuori il proprio animale, esistono precise indicazioni che sono state previste per aiutare parenti o volontari ad assicurare la passeggiata quotidiana”.
Per tutti valgono poi le norme igieniche messe in campo per contrastare la pandemia: si raccomanda di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo.
Durante la passeggiata, da fare sempre in prossimità della propria abitazione, è importante mantenere le distanze con le altre persone e gli altri cani. Una volta rientrati a casa è consigliabile pulire il pelo e le zampe con salviette monouso specifiche per animali, evitando di usare prodotti aggressivi o a base alcolica che possono indurre fenomeni irritativi o altre gravi conseguenze. In questo periodo in cui siamo costretti a stare in casa e anche le passeggiate durano meno tempo, per distrarre il nostro amico possiamo fargli fare esercizi di concentrazione ad esempio nascondere croccantini, biscottini e i suoi giochi preferiti.
“Gli animali domestici non sono coinvolti in maniera attiva nella diffusione dell’epidemia e non c’è nessuna ragione di abbandonarli – è l’appello dei veterinari AUSL ai proprietari di cani e gatti –, non solo perché è un reato, ma anche perché fanno parte della nostra famiglia: non incriniamo, per paura, il rapporto di fiducia che abbiamo instaurato con loro, finendo per gravare ulteriormente su istituzioni e volontari già fortemente impegnati ad aiutare i proprietari coinvolti in questa emergenza”.
9 piccole regole per volontari e parenti
È sempre opportuno che il volontario o anche il parente si informi preventivamente sulle caratteristiche del cane, ad esempio dimensioni, indole, aggressività nei confronti di altri cani ecc.
- Indossare sempre la mascherina ed i guanti prima di prelevare l’animale ed iniziare la passeggiata.
- Evitare contatti ravvicinati con i proprietari, mantenendo le misure di distanziamento sociale consigliate; è opportuno prelevare l’animale all’esterno dell’abitazione.
- Munirsi del modello di autocertificazione vigente, nel quale, nel caso di attività svolta dal volontariato organizzato, si possa comprovare l’effettivo raccordo con il COC o l’ufficio competente del comune di riferimento.
- Per la passeggiata, rimanere in prossimità dell’abitazione dell’animale.
- Evitare di far accarezzare l’animale ad estranei e comunque al suo rientro suggerire di pulire il manto e le zampe con salvietta monouso specifica per animali.
- Se l’animale necessita di una visita veterinaria, prendere anticipatamente appuntamento con il veterinario di fiducia indicato dal proprietario oppure con l’ambulatorio/clinica più vicino. Non recarsi mai dal veterinario senza appuntamento.
- Durante la passeggiata evitare di toccarsi il naso, gli occhi e la bocca e, dopo avere riconsegnato l’animale, gettare i guanti e la mascherina nella raccolta indifferenziata poi lavarsi immediatamente le mani.
- L’animale deve essere gestito presso l’abitazione del proprietario o, se necessario, essere accolto temporaneamente da parenti o amici; nel caso che tale gestione non fosse possibile, deve essere contattato il comune di riferimento al fine di potere collocare l’animale in modo idoneo, previa valutazione.
- E’ opportuno che ogni volontario o parente effettui servizi a supporto di una sola famiglia.