MIRANDOLA- Dalle misure messe in campo per bambini e anziani, alle risorse stanziate per le famiglie in difficoltà: il sindaco di Mirandola, Alberto Greco, traccia un bilancio dell’emergenza sanitaria ma anche economica.
E’ passato poco più di un mese dal decreto del 9 marzo che ha ampliato la “zona rossa” estendendola a tutto il Paese. Come ha reagito la città, i cittadini stanno rispettando le misure previste? Si registrano infrazioni?
I cittadini tutti, compresi quelli che risiedono nelle frazioni, hanno reagito in modo maturo e nel rispetto scrupoloso delle regole. Attenendosi a quanto stabilito nei vari DPCM emessi dal Governo, nelle Ordinanze Regionali e nelle più specifiche Ordinanze Comunali. Riscontriamo, e questo è un fattore positivo, che le persone si spostano solo per estrema necessità: lavoro, motivi sanitari o approvvigionamento di generi alimentari. Molti anche i controlli effettuati dagli agenti della Polizia Locale – controlli che per altro proseguono ogni giorno – su tutti il territorio, al fine di fare rispettare le regole. Ad oggi, le persone identificate e controllate sono quasi 1100 (1090 per la precisione); oltre 1600 (1608) i controlli in esercizi commerciali, medie e grandi strutture di vendita; quasi 2300 (2296) i controlli in parchi e aree verdi; 449 i veicoli controllati, mentre sono risultate 42 le persone che, pur agendo in buona fede hanno violato le norme in materia di prevenzione del contagio previste dal DPCM, e la Polizia Locale si è trovata purtroppo nella condizione di doverle sanzionare.
Quali sono i dati attuali della diffusione del Covid-19 a Mirandola: quanti sono i positivi, i ricoveri, i pazienti guariti?
A fronte di una popolazione di circa 24 mila persone il numero dei positivi in isolamento domiciliare ad oggi (dato del 15 aprile 2020) sono 48, mentre rimangono stabili i 9 ricoverati in ospedale. Scendono da 32 a 30 le persone disposte in isolamento precauzionale, mentre il conteggio dei guariti sale a 16. Il trend continua a rimanere stabile, a dimostrazione di come l’adesione alle disposizioni ripaghi gli sforzi che tutti noi stiamo compiendo.
Come sta affrontando l’emergenza la macchina comunale? Quali iniziative sono state messe in campo per aiutare i cittadini?
Anticipo che la risposta sarà un po’ lunga, ma articolata. Mi sia concessa una premessa. In questa drammatica emergenza che vede l’intera Nazione impegnata, in tutte le sue componenti, nella battaglia contro la pandemia causata dal COVID-19, il ruolo dei Comuni è senza dubbio fondamentale, in quanto sono gli enti pubblici più vicini alla propria comunità. E proprio per questa ragione sono state diverse le misure e le azioni poste in essere dal Comune di Mirandola per fronteggiare l’emergenza, sin dal suo inizio. Ricordo innanzitutto che già domenica 23 febbraio, agli albori della crisi, è stata adottata un’ordinanza sindacale in cui si introducevano le prime misure restrittive: in particolare la chiusura delle scuole, che da lì a poco sarebbero state confermate nell’ordinanza a firma del Ministro della Salute e del Presidente della Regione Emilia Romagna.
Il 5 marzo è stato poi formalmente attivato, con atto del Sindaco, il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile (il cosiddetto C.O.C), le cui riunioni si erano peraltro già tenute a partire dal 1° marzo: siamo stati tra i primi Comuni a renderlo funzionante e da quel giorno si è riunito quotidianamente, sabati e domeniche compresi, per coordinare e gestire le varie attività legate all’emergenza. Nel C.O.C. sono presenti tutti i giorni, oltre a me, gli assessori interessati e i dipendenti comunali che presidiano i vari settori coinvolti (servizi sociali, polizia locale, protezione civile). Il C.O.C. rappresenta dunque la “cabina di regia” e la sede in cui si assumono le decisioni su come far fronte all’emergenza.
In seguito ho adottato altre ordinanze, che hanno introdotto misure poi confermate anche da provvedimenti di livello regionale o nazionale: il 14 marzo si è stabilito il divieto d’ingresso a tutti i parchi, giardini e aree verdi pubbliche e la chiusura dei cimiteri. Il 19 marzo si è vietato il transito, in qualunque forma, sul percorso ciclopedonale “Chico Mendes”, eccezion fatta per i transiti motivati da esigenze lavorative o da situazioni di necessità o per motivi di salute, da attestare mediante apposita auto dichiarazione.
Si è inoltre posta attenzione, con appositi provvedimenti, all’organizzazione e al funzionamento della “macchina comunale”, intesa come uffici e servizi. Si è favorito, in tutti i modi possibili, il ricorso al telelavoro, assicurando però nel contempo, anche tutti quei servizi essenziali per la comunità che devono continuare a essere erogati (anzi spesso vanno potenziati) come la polizia locale, i servizi sociali, il supporto tecnico e amministrativo al C.O.C.. Già dal 9 marzo, con apposita ordinanza, si è stabilita l’attivazione di un numero telefonico destinato a fornire informazioni alla cittadinanza, disponibile ogni giorno dalle 8:30 alle 19:30 e nella mattinata di sabato, si è limitata l’apertura al pubblico della sede municipale dalle 8:30 alle 12:30, si sono individuati i servizi essenziali da garantire con continuità.
Da ultimo, con ordinanza n. 83 del 14 aprile si sono prorogate le misure di contenimento del contagio sino al prossimo 3 maggio. Con quest’ultima ordinanza si è anche nuovamente ribadito – come già in occasione dell’Ordinanza del 4 aprile scorso – che in due parchi cittadini, il “Baden-Powell” e “della Favorita”, è consentito l’accesso a persone con disabilità fisica o psichica e ai loro accompagnatori solo se necessario e per motivi di salute.
Aggiungo: l’assessorato alla cultura ha potenziato con diverse uscite (libri, letture di poesie, testi e filastrocche, consigli di film e concerti della scuola di musica, programmati ogni due ore) la pagina Facebook della biblioteca Eugenio Garin di Mirandola, per offrire ai cittadini consigli e fare in modo che non solo il servizio bibliotecario, ma anche le attività culturali potessero giungere, attraverso l’uso della tecnologia, in ogni casa. Inoltre sarà potenziata anche la pagina Facebook del Memoria Festival, con interventi dei membri del comitato scientifico.
E poi c’è l’aspetto della comunicazione che in questa situazione ha assunto un ruolo importante: le informazioni di pubblica utilità sul sito web e sulla pagina Facebook del Comune sono aggiornate costantemente. E’ stato inoltre attivato un canale aggiuntivo d’informazione mediante la piattaforma Telegram, continuamente aggiornato al fine di offrire notizie in tempo reale. Un ruolo centrale spetta al periodico comunale “L’Indicatore Mirandolese”, che dal mese di aprile ha assunto una nuova veste grafica ed un nuovo taglio editoriale, al fine di renderlo uno strumento di comunicazione ancor più efficace e d’interesse per i lettori.
Mi sia poi concesso un inciso: anche il mondo del volontariato gioca un ruolo di fondamentale importanza e rappresenta un prezioso ausilio per il Comune nell’attività di supporto alla popolazione, soprattutto alle sue componenti più fragili ed esposte. In tal senso già dai primi giorni dal manifestarsi dell’emergenza è stata contattata la Croce Blu di Mirandola, che ha provveduto a posizionare una roulotte all’interno del Pronto Soccorso e, successivamente, a installare una tenda per il pre-triage del Pronto Soccorso. Successivamente è stato contattato il Presidente della Consulta del volontariato per effettuare un censimento dei volontari disponibili a collaborare durante la fase emergenziale e per organizzare i servizi conseguenti, come ad esempio la consegna a domicilio dei generi di prima necessità e farmaci a persone non autosufficienti. L’Amministrazione comunale poi si è inoltre prontamente attivata per allestire, a tempo di record, una stazione – a oggi operativa 24 ore su 24 – attrezzata per la disinfezione delle ambulanze e dei mezzi di soccorso utilizzati sul territorio, posizionata nell’ex area PMAR di Via Mazzone. Un’altra attrezzatura sanificatrice sarà utilizzata presso la sede di Croce Blu e consentirà di sanificare i mezzi della Polizia Locale.
Per quanto riguarda i servizi per l’infanzia: cosa avete messo in campo dopo la chiusura e cosa prevedete per il momento della riapertura.
Fermo restando che le disposizioni da osservare per le scuole, sono quelle contenute nei DPCM emessi dal Governo, per le scuole dell’infanzia comunali è stato messo a punto un progetto a livello di UCMAN – al quale anche Mirandola ha dato il proprio contributo – denominato “Nido 2.0 col passare dell’ora aumenterà la mia felicità” e partito il 1 aprile scorso. Il progetto nasce dall’esigenza di mantenere il contatto con i bambini e le famiglie; consolidare le relazioni nate nel servizio; supportare i genitori e gli altri familiari dedicati alla cura. Sono stati realizzati dal personale educativo una serie di brevi video (contenenti messaggi, letture animate, canzoni, proposte di attività da fare coi bambini) per continuare ad essere presenti nella vita dei bambini e mantenere, anche se a distanza, una relazione con loro e le loro famiglie. I destinatari sono, bambini e famiglie frequentanti i nidi a.e. 2019/2020. Ogni mercoledì e venerdì vengono inviate dalle educatrici dei nidi ai rappresentanti dei genitori, tramite le chat di sezione o altri mezzi informatici, i prodotti elaborati dal personale che potranno essere utilizzati con i bambini nelle proprie abitazioni. Dell’attività proposta e dell’attività fatta a domicilio con i propri bambini i genitori provvedono a dare riscontro al personale. In base al riscontro dei genitori, si prevede di realizzare in un secondo momento delle sezioni di nido d’infanzia virtuali e proposte di nuove attività da fare a domicilio sempre con i bambini.
Per gli anziani invece? Quali misure state già adottando o intendete attivare.
Abbiamo pensato sì agli anziani, ma pure a tutte le persone fragili più in generale. A tal proposito, i Servizi Sociali hanno mantenuto aperto e funzionante lo sportello sociale per accogliere le segnalazioni di esigenze e criticità. Tutto il personale assistenziale è costantemente impegnato nel rapportarsi telefonicamente con le persone sole, fragili e anziane per dare un supporto in questo momento difficile. Il personale dei Servizi Sociali ha mantenuto anche contatti con le famiglie delle persone disabili, considerata la chiusura dei centri socio riabilitativi. Il contatto in questo caso è fondamentale sia per la persona disabile, sia per chi lo assiste. Lo sportello sociale e il personale assistenziale hanno attivato, tramite l’Azienda Pubblica Servizi alla Persona (A.S.P.), interventi per la consegna di pasti, derrate alimentari e farmaci per le persone anziane e con patologie, impossibilitate a uscire di casa e prive di rete famigliare.
I sindaci sono la prima frontiera delle richieste dei cittadini, cosa chiedono? Aiuti economici, aiuti per la gestione dei parenti anziani o dei bambini, esoneri particolari?
Questa emergenza ha innescato anche una grave crisi economica, che non ha tardato a manifestare i propri pesanti effetti. Con ordinanza della Protezione Civile del 29 marzo, sono state messe a disposizione dei Comuni risorse destinate al sostegno delle famiglie in difficoltà, tramite l’acquisto di generi alimentari e di beni di prima necessità. Al Comune di Mirandola è stata riconosciuta una somma di circa 126 mila euro. Dal canto nostro ci siamo prontamente attivati per mettere in pratica queste misure adottando una misura di sostegno, a beneficio delle famiglie e dei cittadini in difficoltà che, a causa del Coronavirus hanno perso la propria fonte di reddito. Una misura straordinaria che consiste nell’attribuzione di buoni spesa da utilizzare presso gli esercizi commerciali e le farmacie convenzionati. A oggi sono oltre 420 i nuclei famigliari che ne hanno beneficiato, mentre quasi 4.200 i buoni distribuiti per un valore di circa 63 mila euro.
Come state gestendo il lavoro del Consiglio Comunale per evitare la paralisi delle attività costituzionali?
In riferimento al Consiglio Comunale tengo a precisare che dall’inizio dell’emergenza COVID-19 si è riunito una volta, ma sempre nel rispetto della regolarità dei tempi prestabiliti, al fine di non paralizzare le attività costituzionali. La modalità adottata, per ovvie ragioni e al fine di tutelare la salute di tutti (consiglieri e assessori) è stata quella della videoconferenza. Modalità che sarà ripresa anche per le prossime sedute. In altre parole abbiamo la tecnologia e la usiamo.
Quale è stata la maggiore criticità che, come sindaco, ha vissuto nella gestione dell’emergenza?
Sinceramente non me la sento di parlare di criticità. Quanto piuttosto di problemi da affrontare tutti i giorni in modo razionale e con la volontà e l’obiettivo di continuare a offrire e garantire servizi ai cittadini nonostante il rallentamento dovuto all’emergenza epidemiologica. E’ chiaro che come tanti “colleghi”, sto vivendo questo momento con un po’ di apprensione: la situazione non è confortante, ma proprio per questo è indispensabile fare tutto il possibile affinché le regole siano rispettate per contenere il numero dei contagi. Il mio impegno e quello dell’Amministrazione comunale va in questa direzione. Siamo stati i primi in provincia a, istituire il COC Comunale al fine di conoscere le disposizioni che arrivano da Governo e Regione e prendere le decisioni più utili per la tutela della comunità mirandolese di fronte al Coronavirus.
Rispetto a prima, a mancarmi è l’incontro diretto con le persone (ora avviene al bisogno solo con i miei più stretti collaboratori e sempre muniti di mascherina protettiva) che ricevevo direttamente nel mio ufficio, sempre aperto a tutti da quando mi sono insediato come sindaco, o che incontravo personalmente durante le mie visite quotidiane, sia nelle vie e piazze di Mirandola come nelle frazioni. Mi sono sempre confrontato con tutti senza mai sottrarmi, proprio per capire quelle che sono le esigenze dei cittadini. Ora per necessità ho imparato, nonostante l’età, ad avvalermi dell’uso della tecnologia per comunicare, apprezzandone il supporto che offre. Così come dell’utilizzo dei canali social o di messaggi video, ma anche e tanto, del sito istituzionale del Comune così da arrivare alla cittadinanza nel modo più capillare possibile. Le difficoltà comunque non mancano. Si vorrebbe arrivare a tutti e ci si impegna in tal senso di continuo. Rispetto alla speranza che ognuno nutre affinché possa finire presto, dico che dipende solo da noi, tutti. Evitiamo gli spostamenti, se non quelli strettamente necessari e restiamo a casa. Così da non mettere a rischio la nostra salute, quella dei nostri cari e di tutte le persone.
Avete fatto un calcolo su costi/risparmi per il bilancio comunale? Al di là delle risorse regionali e statali, cosa potrà fare il Comune?
Al momento non è ancora possibile fare delle stime attendibili né su eventuali risparmi di spesa per l’interruzione temporanea di alcuni appalti, né sulle minori entrate per la sospensione dei servizi o per la contrazione del gettito tributario. Le prime simulazioni saranno presumibilmente disposte a fine maggio quando si dovrebbe avere maggiore certezza su tempi e modi del ritorno alla normalità. Solo dopo l’approvazione del rendiconto 2019 – che confermerà la disponibilità dell’avanzo – e dopo la verifica della tenuta degli equilibri di bilancio, sarà possibile definire eventuali risorse che l’amministrazione potrà destinare al rafforzamento delle azioni già messe in campo a livello nazionale e regionale per la gestione dell’emergenza COVID-19 e delle sue conseguenze in ambito economico e sociale.
Quale settore la preoccupa di più, una volta che l’emergenza sarà rientrata? Avete un’idea di quanti esercizi commerciali saranno costretti a chiudere?
In primo luogo, auspico sinceramente che nessun esercizio commerciale e nessuna attività imprenditoriale – per nessuna ragione al mondo- sia costretta a chiudere. Dal canto nostro faremo quanto possibile per essere al loro fianco e sostenerle con agevolazioni di vario tipo come per altro già fatto in tal senso, anche prima dell’emergenza epidemiologica in corso. Mi preme sottolineare che, in proposito e data la situazione, il Consiglio comunale ha approvato il differimento al 30 giugno 2020 del pagamento dell’imposta di pubblicità (ICP) e della COSAP( entrambe in scadenza il 31 marzo 2020 scorso). È stato inoltre sospeso il pagamento delle rate relative alle rateazioni di tutti gli accertamenti attinenti ai tributi comunali, nonché di quelle relative alle ingiunzioni di pagamento con scadenza nel periodo compreso dall’8 marzo al 30 giugno 2020. È stato poi disposto che il numero delle rate previsto nel provvedimento di concessione della rateazione è automaticamente aumentato di un numero di rate pari a quelle oggetto di sospensione. Resta infine ferma la possibilità per i contribuenti di versare volontariamente alle scadenze indicate, anche se sono oggetto di differimento o sospensione. Penso e pensiamo a un futuro con gli esercizi commerciali che riprendono gradualmente e regolarmente la loro attività così come tutte quelle imprese oggi costrette a rallentare i loro processi produttivi.
Cosa ci dobbiamo aspettare il 3 maggio?
Preciso che in tema di ripartenza noi ci contiamo, ma prima ancora ci contano i cittadini e le imprese mirandolesi. Quello che riusciamo a intravedere, fatto salvo per ulteriori cambiamenti che potrebbero intervenire data la situazione in corso, è un tipo di ripartenza con ogni probabilità equilibrata, ma soprattutto “Cum grano salis”. Confidiamo infatti nella consapevolezza e nella maturità dei cittadini, per altro mostrata anche adesso nell’attenersi alle disposizioni in atto, e di conseguenza nel rispetto di quelle che saranno le nuove regole, volte a riprendere quella quotidianità che al momento manca. Una consapevolezza fatta di un elevato senso civico che qualora ce ne sarà bisogno, farà rispettare le distanze interpersonali, le file ed eventualmente adottare tutte quelle accortezze in grado di garantire una ripartenza sì graduale, ma vera.
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