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Nella case di riposo modenesi il Coronavirus ha già ucciso 58 persone

da | Apr 10, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Novi, Soliera, In primo piano, Carpi, In primo piano | 0 commenti

La morte della giovane operatrici che prestava il suo servizo in una casa di riposo modenese ha posto il primo piano quello che da giorni sta acacdendo, in silenzio, nei luoghi dove vivono tanti dei nostri anziani parenti. Si scopre così che nella case di riposo modenesi il Coronavirus ha già ucciso 58 persone: in meno di due mesi è stato falcidiato l’8% degli anziani ospiti.

I dati sono emersi nel corso della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena (Ctss) che si è riunita in videoconferenza giovedì 9 aprile.

Ecco il comunicato stampa della Provincia di Modena:

 Il piano dedicato alle residenze per anziani avviato dall’Ausl di Modena dall’inizio dell’epidemia ha garantito una gestione uniforme e il supporto alle 52 strutture pubbliche e private del territorio modenese.

Nelle strutture per anziani accreditate su un totale di 3254 posti letto si sono verificati, fino al 7 aprile, 282 casi di Covid-19 accertati (l’otto per cento del totale) scaturiti da 508 tamponi eseguiti; gli ospiti deceduti sono finora 58; tra i 2500 operatori impegnati nelle strutture, i casi positivi, sempre alle data del 7 aprile,  sono 95 con 177 tamponi eseguiti; finora è risultato un decesso, l’operatrice di Villa Margherita Anna Caracciolo, deceduta  mercoledì 8 aprile.

Complessivamente su 52 strutture, quelle interessate da casi positivi sono 16.

«Per tutte le vittime esprimiamo il cordoglio ai familiari – ha affermato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Conferenza – e un pensiero particolare va all’operatrice della Cra strappata dalla malattia dall’affetto dei suoi cari e, nel suo ricordo, siamo vicini ai tanti suoi colleghi in prima linea, insieme ai lavoratori di tutta la sanità, per sconfiggere questa epidemia».

Sui temi della Conferenza, Muzzarelli ha precisato che  «abbiamo voluto fare il punto della situazione complessiva della risposta che il sistema sanitario modenese sta fornendo nell’affrontare questa emergenza, comprese le strutture per anziani. La nostra sanità sta reggendo grazie all’impegno di migliaia di operatori che stanno offrendo una prova di grande efficienza e capacità. Anche se emergono i primi dati di una inversione dell’epidemia, non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia, anzi proprio ora serve il massimo sforzo e l’impegno di tutti per non vanificare i sacrifici fatti finora».

Nella relazione di Federica Rolli, direttrice socio-sanitaria Ausl, dedicata alle residenze per anziani è emerso anche fin dall’inizio dell’emergenza l’Azienda ha avviato un piano per garantire una gestione omogenea dal punto di vista assistenziale e sanitario in tutte le residenze pubbliche e private a partire dalla formazione e supporto per gli operatori.

Sono stati effettuati incontri frontali e videoconferenze in tutte le strutture, definendo condotte omogenee, incrementando le presenze mediche e approntando team di infettivologi, igienisti ospedalieri, geriatri e palliativisti, oltre ad avviare progetti di telemedicina, la consulenza farmacologica fino alle linee per la gestione delle salme.

Nel piano sono contenute anche le linee per la gestione dei casi Covid-19:  dagli accertamenti dei casi dalla rilevazione dei sintomi,  alla programmazione del tampone fino alla eventuale modifica degli spazi con stanze e personale dedicato con il supporto dell’Ausl.

Alle strutture tra Regione, Protezione civile e Ausl sono state distribuite, dall’11 marzo al 6 aprile, quasi 90 mila mascherine; l’Ausl, inoltre, sebbene i dispositivi fossero a carico delle strutture come previsto dal contratto di servizio e un obbligo del datore di lavoro, ha distribuito 638 occhiali e visiere, 5.270 camici, 6.800 copriscarpe e gambali e 66.20 copricapi.

 

 

Introducendo la discussione durante la Conferenza Gian Carlo Muzzarelli, a nome di tutti i sindaci e dei componenti l’organismo, ha voluto ringraziare operatori sanitari, forze dell’ordine, volontari per l’impegno e lo sforzo di queste settimane per combattere l’epidemia.

Alberto Bellelli, sindaco di Carpi, ha posto il tema «dei contagi familiari e delle dimissioni ospedaliere protette, in una fase cruciale in cui non si deve abbassare la guardia».

Anche Alberto Greco, sindaco di Mirandola, ha chiesto informazioni sulle caratteristiche dei nuovi contagi, un tema sul quale ha risposto Antonio Brambilla, direttore dell’Ausl di Modena, affermando che «i nuovi contagi non solo sono in calo, ma dalle informazioni dei Pronto soccorso si riducono anche i casi più gravi».

Giovanni Gargano, sindaco Castelfranco Emilia, dopo essersi unito ai ringraziamenti di tutti per gli sforzi compiuti finora dalla sanità modenese, ha aggiunto che «occorre ora consolidare i risultati ottenuti, senza abbassare la guardia. Nel nostro territorio – ha aggiunto – abbiamo una Cra sulla quale siamo intervenuti subito insieme all’Ausl e ora la situazione è sotto controllo».

La Conferenza era stata convocata su richiesta dei sindacati per fare il punto sulla situazione in particolare nelle residenze per anziani.

Luigi Tollari (Uil) ha lamentato che sulle residenze per anziani «c’è stata una sottovalutazione iniziale, ira occorre rafforzare le iniziative dell”Ausl», mentre Fabio De Santis (Cgil) ha posto il problema della carenza di dispositivi nelle strutture e chiesto uno «screening su tutto il personale, attenzione anche alle dimissioni protette per le quali serve una strategia sulla organizzazione degli spazi e la formazione», temi ripresi da Sauro Serri, sempre della Cgil.

Andrea Sirianni e Adelmo Lasagni (Cisl), infine, dopo aver parlato delle dimissioni protette, hanno chiesto «maggiori controlli sui gestori per arrivare a una condotta efficace ed omogenea a tutela di ospiti e operatori».

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