Il coordinatore Pd dell’Area Nord Simone Silvestri e il segretario Pd di Mirandola Marco Azzolini stigmatizzano lo sgarbo istituzionale del sindaco di Mirandola Greco che ha presenziato, con tanto di fascia tricolore, a una cerimonia privata a San Possidonio senza che il sindaco Carlo Casari fosse stato avvertito o invitato, cerimonia peraltro che celebra chi la libertà l’ha negata piuttosto che coloro che hanno dato la vita per il ritorno della democrazia. Ecco la loro dichiarazione:
“L’uso della fascia tricolore è stabilito da norme di legge e il rispetto per i colleghi è stabilito da regole di buon senso. Il sindaco Greco, ancora una volta, ha dimostrato di non avere a mente né le une né l’altro. Il sindaco, nelle sue vesti di rappresentanza dell’Amministrazione e di funzionario di governo, dovrebbe limitarsi a un uso strettamente istituzionale della fascia tricolore e, invece, ha partecipato a una cerimonia privata di nostalgici come se presenziasse a una cerimonia pubblica e si è ben guardato dal notificare la sua presenza al sindaco di San Possidonio Casari che non è stato né avvertito né invitato. Quanto al merito della cerimonia, che dire? Da un primo cittadino ci aspetteremmo almeno la conoscenza della storia locale. La libertà a Mirandola l’hanno portata i partigiani e gli alleati che hanno sconfitto il nazifascismo, non certo i seguaci di Salò. E’ una verità molto semplice, che nemmeno gli errori e gli orrori della guerra civile possono cancellare o oscurare. I morti non hanno colore e meritano tutti pietà. Sono le motivazioni che fanno la differenza, non le vittime. Il sangue dei martiri che hanno fondato la Repubblica e la democrazia Italiane non è quello dei fascisti. Non sarebbe ora che questi attempati giovanotti nostalgici la smettessero di giocare alla “lotta di liberazione dai rossi”? Anche perché questi giochetti se li possono permettere proprio grazie al sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà di tutti, anche di coloro che vorrebbero riscrivere la storia. Come ebbe a dire un ex amministratore mirandolese: è facile fare il fascista in democrazia, altra cosa fare il partigiano sotto la dittatura”.