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La ricostruzione di Palazzo Salimbeni: un intollerabile ritardo

da | Mag 20, 2020 | Nonantola | 0 commenti

NONANTOLA – Alessandro di Bona, Capogruppo gruppo consigliare Nonantola Progetto 2030, ha inviato una nota sulla ricostruzione del palazzo municipale di Nonantola a 8 anni dal sisma del 2012, che pubblichiamo integralmente:

Quando il Presidente della Regione Emilia-Romagna, nel fare il resoconto a otto anni dal terremoto del 20 maggio 2012, ha affermato che il 95% della ricostruzione è stato completato e ha indicato il 2022 come traguardo per la conclusione dei lavori di ricostruzione, il nostro pensiero è corso subito a Palazzo Salimbeni, sede della nostra municipalità, grande incompiuta delle opere colpite dal sisma.

Ci chiediamo come sia stato possibile, dopo otto anni, finire in quel 5% di comuni ritardatari. Riteniamo oramai quasi impossibile che possa essere rispettata la data del 2022, visto che nemmeno il minimo segnale di inizio lavori è visibile, né per quanto riguarda il Palazzo sede del Comune e di tutti i servizi amministrativi, né per quanto riguarda l’area ex-nido Perla Verde, destinata a nuova sede dei servizi culturali. Un ritardo costoso sia economicamente (in termini di affitti dei locali per gli uffici comunali), sia socialmente (viene meno un luogo di identità per la comunità), sia culturalmente (un’intera area del centro storico rimane sostanzialmente inagibile).

Sia nella passata legislatura, che in quella attuale abbiamo più volte chiesto all’Amministrazione di aprire una discussione pubblica sulla rifunzionalizzazione del palazzo municipale, ottenendo sempre la stessa risposta: la discussione con i cittadini è già stata fatta! Dove e quando non è dato sapere. Visto il ritardo con cui stiamo facendo i conti, chiederemo ancora, ostinatamente, all’Amministrazione un’informativa al Consiglio Comunale e ai cittadini sullo stato di avanzamento del progetto di ricostruzione.

Palazzo Salimbeni deve ritornare ad essere al più presto sede prestigiosa e punto di riferimento per la nostra comunità. Il suo recupero è di vitale importanza per dare ai cittadini un riferimento che alimenti coesione, sviluppi identità e dia senso allo stare insieme della comunità. Iniziare subito con la ricostruzione sarebbe anche utile al rilancio dell’economia locale, colpita dall’emergenza sanitaria.

La riapertura del Palazzo Municipale deve rappresentare non solo il ritorno alle funzioni istituzionali e amministrative, ma anche l’apertura di un luogo speciale per i cittadini. Proponiamo di attrezzare al suo interno un URBAN CENTER, ossia uno spazio adibito a centro di tutta l’attività di informazione e comunicazione dell’Amministrazione Comunale, un luogo reale – e non solo social – della trasparenza e della partecipazione, dove i cittadini possano prendere conoscenza di atti e progetti riguardanti il disegno urbanistico del paese, i suoi servizi e le sue dotazioni, accedere alle informazioni riguardanti la qualità ambientale e trovare spazi per i processi partecipativi.

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