“Siamo stremati ma continuiamo a lottare.Non dimenticateci”. A parlare sono gli infermieri che lavorano nelle case di riposo dell’azienda pubblica servizi alla persona (ASP), e lanciano un appello dopo che la Regione ha annunciato in pompa magna che avrebbe fatto arrivare mille euro a tutti gli operatori sanitari del territorio, un riconoscimento allo straordinario lavoro che stanno facendo nei giorni dell’emergenza Coronavirus.
Il problema è che “spettano solo al personale ospedaliero. E noi? Noi no, siamo stati esclusi . Eppure anche noi infermieri delle strutture siamo dipendenti pubblici e da accreditamento legati all’Ausl”, spiega Sara Pilato, coordinatore infermieristico di una casa protetta del modenese.
“Io sono una di quelle che ha lottato contro il Covid visto che – racconta l’infermiera – la nostra struttura ha avuto il dispiacere di esserne colpita e sono anche quella che si è messa in prima linea ed ha combattuto e continuo ogni giorno a farlo insieme a tutti i miei colleghi infermieri, oss, raa, coordinatore di struttura, medico, fisioterapista, animatore e anche cuochi, lavanderia e pulizie. Dietro le quinte c’è un’infinità di professionisti che si adoperano tutti i giorni per far si che la macchina vada avanti e ci sono protocolli e procedure per ogni singola cosa”.
“Il nostro lavoro – ricorda – è duro, anche noi abbiamo i decubiti sul viso dovuti alle mascherine, anche noi siamo stremati ma continuiamo a lottare e anche noi abbiamo gli stessi diritti degli ospedalieri”.
Quindi l’appello al presidente della Regione Stefano Bonaccini è quello di non dimenticare tuttoil personale che sta combattendo per proteggere gli anziani. CI SIAMO ANCHE NOI”