MIRANDOLA – In tutta Italia si moltiplicano le aziende che decidono di puntare alla riconversione delle filiere, dirottando la produzione sui dispositivi di protezione individuale. Le aziende tessili in particolare stanno cercando in tutti i modi di sopravvivere all’emergenza (agevolate da una più semplice riconversione dei macchinari e dalla materia prima spesso già presente in fabbrica) e quelle della provincia di Modena sono già scese in campo con la nuova produzione: iniziative che nascono dall’esigenza di dare continuità e stabilità a imprenditori e dipendenti e salvaguardare competenze spesso decennali.
Dopo la Fanny srl di Nonantola anche l’Artepelle Tecnopelle di Mirandola, storica azienda di moda a conduzione familiare attiva nel settore da più di 40 anni, ha deciso di “riciclarsi” per la realizzazione di ciò di cui oggi c
‘è maggiore necessità: le maschere facciali.
Una produzione iniziata circa tre settimane fa e che oggi impegna i 12 dipendenti dell’azienda mirandolese nella realizzazione di circa 600 maschere al giorno.
Si tratta di mascherine “non sanitarie” ma che rispettano comunque le caratteristiche di protezione. Dispositivi in cotone doppio di lunga durata: quindi non monouso, lavabili e riutilizzabili. con la possibilità di scegliere il colore ed eventualmente personalizzarle con loghi aziendali. “Per il momento stiamo lavorando con il passaparola”- spiega l’imprenditore Paolo Barelli- ” Produciamo per aziende e privati, non richiediamo ordini minimi”.
“Abbiamo già preparato 100 mascherine da donare all’Amministrazione Comunale di Mirandola”- conclude Barelli- “Siamo lieti di poter partecipare in qualche modo alle esigenze della comunità e pronti per la consegna”. Un contributo per “salvare il mondo con classe”- come recita lo slogan scelto dalla Tecnopelle- e guardare al futuro con ottimismo.