MIRANDOLA – “Un collegamento ferroviario o tramviario Mirandola-Modena da realizzare nel corridoio della preesistente ferrovia ex-SEFTA: indispensabile soluzione ai problemi di congestione del traffico stradale e di sviluppo del territorio.” L’Amministrazione comunale di Mirandola tiene a focalizzare l’attenzione su quanto è stato deliberato all’unanimità dal Consiglio dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord il 20 gennaio scorso 2020 e passato temporaneamente in secondo piano causa l’emergenza da Covid-19. “Data la delibera, richiediamo a questo punto da parte della Regione Emilia Romagna e dell’Agenzia per la Mobilità di Modena, un’analisi della domanda ed uno studio di fattibilità per il collegamento ferroviario in questione, coinvolgendo anche i Comuni della fascia est della provincia.” Ed in proposito oggi 4 maggio 2020, una lettera dell’Assessore alla Mobilità del Comune di Mirandola, Antonella Canossa è stata inviata a tutti gli amministratori dei Comuni interessati della fascia nord-est della Provincia di Modena, oltre 240 persone destinatarie della lettera.
L’intervento è ritenuto di fondamentale importanza per il potenziamento dell’asse di trasporto e viario nord-sud: oggi in situazione estremamente deficitaria e penalizzante per Mirandola oltre che per i Comuni della bassa modenese (si pensi alla situazione che riguarda la SS 12). In più, potrebbe rientrare tra gli obiettivi del PRIT (Piano Regionale Integrato dei Trasporti): ovvero la riduzione dei tratti in congestione della rete stradale regionale del 50%, e in quelli del PER (Piano Energetico Regionale) che in uno scenario di previsione, punta entro al 2030, ad un incremento del +50% del trasporto dei passeggeri su rotaia.
“La dismessa ferrovia Modena-Mirandola, quest’ultima oggi “cuore” del Distretto Biomedicale – evidenzia l’Assessore Canossa – fino a quando è stata attiva, aveva le seguenti fermate intermedie: Camurana, Medolla, Cavezzo-Villafranca, S.Prospero-Staggia, Solara-Camposanto, Bomporto-Sorbara, Bastiglia, San Clemente, Albareto, Scalo Nonantolano. Pensiamo oggi cosa rappresenterebbe un tale collegamento per lavoratori e studenti di questi comuni. La soluzione di un collegamento ferroviario/tramviario su quello preesistente che coinvolgerebbe tutti i comuni della fascia nord-est della provincia di Modena, deve pertanto rappresentare (per tutti i comuni coinvolti) un obiettivo di sostenibilità, qualità della vita e sviluppo. A maggior ragione se si guarda alla reale necessità che ha il territorio, legata dalla domanda di trasporto da Mirandola verso il capoluogo Modena e da Modena verso Mirandola. Molti non sanno che ci sono professionisti che rinunciano ad allettanti opportunità lavorative nel polo biomedicale a causa della scarsa accessibilità della nostra zona. È nell’interesse di tutti che l’iniziativa abbia il più ampio sostegno possibile, per questo ho deciso di comunicarlo capillarmente.”
Soluzione questa indicata dall’Amministrazione Mirandolese e poi sostenuta all’unanimità dall’Unione Comuni Modenesi dell’Area Nord, che accantona definitivamente l’idea emersa qualche tempo fa di una tratta ferroviaria Mirandola-Carpi. Un’ipotesi, già di per sé che suscita perplessità, sorta non dietro alla valutazione e quindi di necessità concrete di flussi già esistenti (non si comprende quali dati di domanda di trasporto siano stati utilizzati a supporto). Quanto piuttosto di un’idea futura di trasporto da Mirandola verso Carpi sorta per promuovere l’integrazione sanitaria e di conseguenza il nosocomio presente e quello futuro che si vorrebbe costruire, come strutture di riferimento per l’intera area nord.