Nuove misure per favorire l’immissione di liquidità alle imprese impegnate nella ricostruzione post sisma e che avevano dovuto rallentare a causa dell’emergenza coronavirus. Per una ripartenza, nell’area del cratere, che può essere fondamentale per quella più generale dell’Emilia-Romagna, visti i cantieri destinati a rimettersi in moto per il completamento della ricostruzione stessa.
Tra queste, l’ordinanza firmata venerdì 29 maggio dal presidente della Regione e commissario delegato alla Ricostruzione, Stefano Bonaccini, che prevede anche per gli interventi gestiti dai Comuni con la piattaforma informatica Mude, come già fatto in precedenza per le imprese sulla piattaforma Sfinge, la possibilità di presentare uno stato di avanzamento lavori (Sal) fino al 90% del contributo concesso, da liquidare velocemente e con modalità semplificate.
Una procedura concordata con i Comuni ieri, nel corso di una videoconferenza, tra i sindaci del cratere e il sottosegretario alla Presidenza della Regione, Davide Baruffi, per non appesantire gli adempimenti degli uffici e consentire una gestione più spedita delle pratiche.
“Il completamento della ricostruzione post sisma è un impegno perentorio – evidenzia Baruffi – che abbiamo assunto in campagna elettorale e che il presidente Bonaccini ha ribadito con forza in questi giorni in cui ricorre l’ottavo anniversario del terremoto dell’Emilia. L’emergenza Covid-19 ci spinge anzi ad accelerare ulteriormente perché è proprio questo il momento in cui gli investimenti, i contributi alla ricostruzione, la liquidità per le imprese e gli incentivi per la rivitalizzazione dei centri storici possono fare la differenza per sostenere le imprese e il lavoro. Dall’area del cratere può venire una spinta molto importante alla ripartenza e noi vogliamo spingere al massimo. Per questa ragione, a pochi giorni dalla condivisione di alcune scelte, siamo già qui a concretizzarle insieme ai sindaci, con cui dobbiamo e possiamo fare presto e bene”.
I sindaci hanno poi valutato positivamente l’apertura, nei primi giorni di giugno, del nuovo bando (tecnicamente il quarto in ordine cronologico) per la rivitalizzazione dei centri storici, a favore delle attività economiche che scelgano di investire o trasferirsi nei centri dei comuni colpiti dal terremoto, con la possibilità di recuperare fino al 70% delle spese sostenute.
L’incontro è stata anche occasione per fare il punto sulle norme che dovranno essere approvate dal Governo e dal Parlamento, necessarie a garantire la conclusione della ricostruzione. In particolare, si tratta di disposizioni per garantire l’operatività e connesse alla proroga dello stato di emergenza già concesso fino al 31 dicembre 2021 dal decreto Milleproroghe.
Sono norme fondamentali per i Comuni e per il Commissario; ad esempio le diverse proroghe relative al personale, alla fine lavori degli interventi in agricoltura, all’esenzione Imu, alla sospensione dei mutui degli Enti locali e altre atte a garantire l’utilizzo delle risorse.