Auto usate di grossa cilindrata acquistate da privati, pagate con assegni falsi, e fatte sparire all’estero, per un giro d’affari da 600mila euro. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Rimini questa mattina hanno arrestato quattro persone, due riminesi, di 37 e 62 anni, un 45enne pugliese e un cittadino romeno di 46 anni. Una quinta persona, un 53enne di origine libanese, è stata sottoposta all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tutti sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi e soprannominata ‘Supercar’, è partita dalla denuncia di una vittima riminese ad agosto scorso e ha portato i militari a identificare gli autori della truffa e a documentare almeno 40 episodi illeciti.
La tecnica usata era sempre la stessa: la banda individuava su siti online di vendita di auto usate autovetture di fascia medio-alta dal valore medio di 50mila euro. Poi i truffatori approcciavano il venditore e, dopo il passaggio di proprietà con un assegno falso, facevano sparire l’auto all’estero.
Uno degli arrestati dovrà rispondere anche del reato di tentata estorsione perché, dopo aver pagato l’auto con un assegno falso, non riuscendo a trasferirla all’estero, ha ricontattato la vittima, che nel frattempo si era accorta dell’inganno, chiedendogli il pagamento di 800 euro in contanti per restituirgli la vettura. (ANSA).
Scoperta la truffa delle auto usate di gran lusso
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