Tre milioni di euro per sostenere la domanda allo sport per i bambini dai 6 ai 16 anni. E’ questa la proposta della Giunta portata avanti in questi mesi di confronto con il mondo sportivo e istituzionale e approvata in commissione Cultura, scuola, lavoro, sport, presieduta da Francesca Marchetti (sì di Pd, ER Coraggiosa, lista Bondavalli, M5s e Fi, astenuti Lega e Fdi).
La misura è stata illustrata dal capo della segreteria politica della presidenza, Giammaria Manghi. Si tratta di un voucher di 150 euro che aiuterà le famiglie a iscrivere un figlio (dai 6 ai 16 anni) all’attività sportiva da settembre in poi – spiega. La giunta sta lavorando anche a misure particolari per le famiglie numerose. L’obiettivo è quello di incentivare lo sport tra i giovani ma anche sostenere le associazioni sportive che hanno dovuto chiudere durante l’emergenza coronavirus.
I voucher verranno distribuiti ai Comuni che ne faranno richiesta, “ma quello della popolazione non sarà l’unico indicatore per non penalizzare i Comuni più piccoli per i quali è comunque previsto un numero minimo”, specifica l’esponente della Giunta.
Il voucher salirà a 250 euro per le famiglie con tre figli e oltre, “tetto stabilito con il mondo sportivo”, chiarisce Manghi. Attenzione anche per i ragazzi con diverse abilità: a loro verrà destinato il 10 per cento del totale dei voucher e potranno usufruirne i bambini/ragazzi dai 6 ai 26 anni.
Entro il 30 giugno i Comuni dovranno dichiarare il loro interesse e successivamente far uscire il bando ma, specifica il capo della segreteria politica di presidenza, “non si tratterà di un’erogazione a pioggia indistinta: i Comuni faranno una graduatoria delle famiglie interessate facendo riferimento all’indicatore Isee compreso tra i 3 e 17mila euro”. Saranno poi sempre i Comuni a distribuire i voucher alle famiglie che li spenderanno esclusivamente per iscrivere i figli alle associazioni sportive.
Per Francesca Marchetti (Partito democratico) aver indicato gli enti locali per la distribuzione dei voucher è una buona scelta di semplificazione, “aspetto da valorizzare perché in questo modo le risorse potranno già essere messe a disposizione da settembre”. In più è una proposta che, secondo la consigliera, “offre duplice sostegno a famiglie e associazioni sportive e che garantisce pari opportunità per tutti”. Anche Marilena Pillati (Pd) ha sottolineato il valore fortemente educativo dello sport, che “è parte fondamentale della vita dei nostri bambini, delle nostre famiglie”, mentre per Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) i Comuni più piccoli devono avere in dotazione almeno una quota minima di voucher a disposizione.
Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) chiede invece se è previsto e in che modo un rimborso per le famiglie che hanno iscritto i figli alle attività sportive nei mesi di lockdown.
Federico Amico (ER Coraggiosa) si dichiara favorevole alla proposta della Giunta e chiede se sia possibile mettere in agenda anche il tema della formazione extrascolastica per le scuole di teatro e musica.
“Un buon esempio di politica ritornata nel post coronavirus,” è il commento positivo di Valentina Castaldini (Forza Italia) che apprezza il “tentativo di guardare anche alle famiglie numerose”, sottolineando però anche “l’esigenza di sostenere le classi medie”. La consigliera insiste perché i Comuni diano adeguata informazione all’iniziativa, soprattutto i più piccoli.
Per Matteo Montevecchi (Lega) lo strumento del voucher sarebbe anche buono, ma così pensato è “discriminante”. “Una famiglia con due figli beneficia di un solo voucher come quella con uno, così come le famiglie numerose hanno 250 euro come quelle con tre figli: questa è disparità di trattamento”. D’accordo anche Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia): “Non c’è proporzionalità tra l’entità del bonus e il numero dei figli, come non ci sono incentivi per le famiglie numerose”. Da qui la proposta di modifica della Lega che chiede che ogni famiglia possa beneficiare di 150 euro per figlio. Proposta che viene respinta dalla commissione, ma – ha annunciato Manghi – il confronto su questo aspetto continuerà nella prima seduta possibile. “Viste le risorse disponibili, offrire 150 euro a figlio vuole dire privare molti Comuni della possibilità di usare voucher, ma è in corso un dialogo con il forum delle famiglie e con le associazioni sportive per trovare soluzioni applicabili”, spiega Manghi.