Tutelato dall’Unione europea, la sua presenza sulle spiagge è utilizzata anche come parametro per la concessione delle “bandiere blu”. Una quarantina le coppie, già individuate attraverso il monitoraggio curato dai volontari di Asoer, in collaborazione con Carabinieri forestali, Guardia costiera e servizi regionali caccia e pesca e protezione civile. Goro, Comacchio, Ravenna, Cervia, Riccione e Rimini i principali tratti di litorale interessati
Bologna – Non disturbate il Fratino. È l’appello che a pochi giorni dall’avvio della stagione balneare 2020 istituzioni e associazioni ambientaliste rivolgono in coro a turisti, titolari di stabilimenti balneari e amanti delle passeggiate sugli arenili a protezione di questo piccolo uccello dall’elegante livrea, tutelato dall’Unione europea e dalle leggi italiane, che grazie al prolungato lockdown è tornato a nidificare in diversi tratti di spiaggia della riviera adriatica dove non era più presente da molto tempo.
Sono una quarantina le coppie di Fratino, prezioso indicatore biologico della qualità ambientale delle spiagge la cui presenza è persino utilizzata come parametro per la concessione delle “bandiere blu” che, in base al monitoraggio curato dai volontari di Associazioni ambientalistiche – in particolare Asoer (Associazione ornitologi dell’Emilia-Romagna), in collaborazione con Carabinieri forestali, Guardia costiera, servizi regionali Caccia e pesca e della Protezione civile, Polizie provinciali e Ispra – hanno già nidificato nelle scorse settimane o che si stanno insediando in diversi tratti della costa adriatica, da Goro a Rimini, dove negli anni scorsi non erano presenti.
Per tutelare la loro privacy e soprattutto per difenderli dai cani che girano liberamente sulle spiagge, sono state adottate apposite misure di protezione come la copertura di nidi con rete metallica elettrosaldata contro i predatori, la delimitazione delle aree di nidificazione con recinti temporanei per evitare il calpestio accidentale da parte dei turisti, oltre alla posa di cartelli informativi. Si è anche cercato di concordare con i gestori degli stabilimenti balneari aree e tempi per la pulizia delle spiagge. Ma non sempre tutto questo basta per la salvaguardia dei nidi.
“Il ritorno alla nidificazione del Fratino sulle spiagge delle Riviera adriatica- dichiara l’assessora regionale alle Aree protette, Barbara Lori – è un importante segnale del buon stato di conservazione dei nostri ambienti naturali, nella fattispecie i litorali con presenza di dune. La biodiversità è preziosa per l’equilibro dell’ecosistema e per questo va sempre tutelata e protetta, prestando la massima attenzione alle raccomandazioni e al rispetto delle regole in questa fase di ripartenza delle attività. Altrettanto importante è promuovere una corretta informazione nei confronti dei frequentatori delle spiagge affinché sia compresa e condivisa fino in fondo l’importanza di questa ripresa delle nidificazioni del Fratino”.
I siti con maggiore successo riproduttivo per il Fratino – corpo raccolto, lunghe zampe esili e di colore grigio sul dorso per mimetizzarsi sulla sabbia – sono le spiagge libere, dove la pressione turistica è meno accentuata. Diversi comuni si sono attivati nelle settimane scorse con ordinanze per sensibilizzare anche gli operatori balneari al rispetto delle aree di nidificazione individuate e opportunamente segnalate.
Dove ha nidificato il fratino
I principali tratti di litorale dove il monitoraggio ha riscontrato la presenza di coppie nidificanti sono quelli di Rimini, Riccione, Cervia, Ravenna e, spostandosi più a nord nel ferrarese, Comacchio e Goro. Ma le ricerche proseguono e gli avvistamenti crescono giorno dopo giorno. In qualche caso purtroppo, sono stati segnalati atti di vandalismo, come rottura delle uova o la predazione dei pulcini appena nati.
“Per proteggere i nidi di coppie che stanno ancora insediandosi o appena insediate- sottolinea il Comandante dei carabinieri forestali di Rimini, Aldo Terzi – occorre continuare a monitorare la situazione e predisporre adeguati servizi di vigilanza. Uno dei maggiori pericoli per i piccoli fratini nati nelle spiagge sono i cani che, nonostante i divieti di accesso, vengono accompagnati sulle spiagge dai loro proprietari che, spesso, anche quando accedono nei pochi tratti autorizzati dove è possibile, lo fanno senza utilizzare il guinzaglio contravvenendo alle norme di legge. Come Carabinieri forestali siamo particolarmente impegnati, oltre che nell’attività di controllo, anche in quella di sensibilizzazione nei confronti dei concessionari degli stabilimenti balneari che devono far convivere la propria attività con la presenza del fratino”.
Per garantire nel medio lungo-temine un’adeguata protezione del fratino ci si sta organizzando per concordare con i soggetti interessati, in particolare comuni e bagnini gestori delle concessioni balneari, strategie che prevedano sia la salvaguardia delle aree di nidificazione più importanti durante la stagione riproduttiva, sia la sensibilizzazione dei turisti che frequentano le spiagge.