SAN PROSPERO – Grandi spazi all’aperto per piccoli gruppi di 5 o 7 bambini, pasto monoporzione, sanificazione e igienizzazione, termo scanner per rilevare la temperatura, mascherina negli spazi chiusi, educatori di comprovata esperienza, tanta immaginazione e creatività per colorare le giornate. E così San Prospero il bosco di Villa Tusini diventa incantato e il campo da beach della Polivalente si trasforma in una spiaggia. Questo è quanto la Polisportiva Quarantolese, di ormai comprovata esperienza, e l’amministrazione comunale hanno messo in campo per il centro estivo di San Prospero.
Il 22 giugno i partecipanti si sono presentati ai cancelli dei rispettivi centri estivi ( dai 3 ai 5 anni e dai 6 ai 12 anni) ed hanno finalmente ritrovato i luoghi che avevano lasciato alla fine di febbraio. Emozione, gioia e per qualcuno timore sono state le prime reazioni, poi il gioco insieme, le nuove amicizie e la quotidianità del ritrovarsi hanno cominciato a riempire le giornate di tanti bimbi di San Prospero.
“I bambini sono felici, le iscrizioni stanno aumentando – spiega in una nota del Comune Enrico Belluzzi, il responsabile del centro estivo- Benchè ci sia ancora timore da parte delle famiglie, noi abbiamo curato ogni dettaglio. La sicurezza, l’igienizzazione, il rispetto delle linee guida regionali qui sono garantiti. I nostri educatori sono quelli di sempre, amati dai bambini ed apprezzati dai genitori”.
Poiché quest’anno il prezzo della retta è più alto rispetto all’anno precedente, per l’evidente aumento dei costi organizzativi, l’amministrazione comunale, dal canto suo, ha stabilito di assegnare un contributo pari al 30% del costo della retta, al fine di favorire le famiglie che non potranno accedere ad altre forme di contributo.
Durante questa lunga estate, che succede ad un lungo periodo di isolamento, i ragazzi non saranno ancora una volta soli. Per tanti di loro il centro estivo potrà davvero essere, non solo il modo per passare le giornate allegramente, ma anche il mezzo per ritornare alla socialità, al gioco creativo, alla comunicazione tra pari e per recuperare quella sana normalità di prima.