Sono ormai mesi che negli uffici del sindacato Filcams Cgil di Modena si accolgono lavoratrici e lavoratori che denunciano forti tensioni all’interno dei punti vendita di Coop Alleanza 3.0 di Modena e provincia. La pausa forzata dovuta al lockdown aveva fatto cessare queste segnalazioni, transitando l’attenzione su altre e ben più gravi, almeno in quel momento, situazioni da gestire per tutto il personale dipendente, non solo di Coop, ma di tutta la grande distribuzione, con il personale schierato in prima linea per la gestione della vendita di alimentari, letteralmente presa d’assalto nei mesi di marzo e aprile.
Il termine della quarantena forzata ha comunque aggiunto, ai problemi già noti sulla sicurezza, una ripresa delle segnalazioni rispetto ad atteggiamenti che i lavoratori subirebbero all’interno dei punti vendita da parte dei preposti (capi-reparto e direttori) di Coop Alleanza 3.0. “E’ una situazione che in molti casi non abbiamo esitato a definire “vessatoria” nell’ultimo incontro con l’azienda”, dicono i sindacalisti della Filcams di Modena che hanno di recente incontrato la direzione di Coop anche per esprimere preoccupazione sui fatti segnalati, “e il periodo di emergenza sembra aver peggiorato alcune situazioni, visto che lo stress e le tensioni, nei supermercati, non potevano certo diminuire”.
Le lavoratrici riportano atteggiamenti offensivi e denigratori, talvolta senza che vi sia nemmeno una causa che possa scatenare un alterco o una situazione di forte tensione. “Da quanto ci viene raccontato”, continuano dal sindacato, “ci sono preposti che sembra non aspettino altro per denigrare i loro colleghi, per colpirli, per sminuirli in ogni modo. Non capiamo da cosa nasca questa situazione anche se, in alcuni punti vendita, come segnalato anche a Coop, certe situazioni sembra perdurino da anni”.
Per questo la Filcams Cgil si sta attivando per una serie di assemblee, che si terranno rigorosamente in via telematica, al fine di portare le posizioni emerse dagli ultimi attivi dei delegati, e chiederà mandato per l’apertura di uno stato di agitazione. “E’ nostra intenzione”, dicono i sindacalisti, “dare una risposta immediata ai lavoratori che stanno vivendo giornate di tensione. Chiederemo un mandato netto e preciso per dimostrare a Coop che ci siamo e che i lavoratori non sono più disposti a tollerare certe situazioni ma, al contrario, hanno bisogno di far sentire la loro voce. Non sappiamo ancora fino a dove ci porterà questa condizione, molto dipenderà anche dalla disponibilità aziendale di affrontare seriamente l’argomento. Sicuramente il primo passo è quello di avviare le procedure per una mobilitazione, vagliando anche tutte le strade utili, anche quelle legali se necessario, per tutelare chi sarà in grado di dimostrare di aver subito trattamenti al limite della decenza”.
Per questo nelle assemblee fissate per le giornate del 23, 25, 30 giugno e del 2 luglio la Filcams-Cgil illustrerà ai lavoratori quanto raccolto finora, informandoli delle azioni da mettere in campo e chiedendo, oltre ad un mandato ad agire in tempi brevi, anche la più forte solidarietà per quei colleghi che stanno vivendo momenti di estrema difficoltà.