Una manifestazione regionale in piazza Maggiore a Bologna. È la forma di mobilitazione decisa dall’assemblea di tutte le lavoratrici e lavoratori dello spettacolo SLC CGIL Emilia-Romagna che si è tenuta oggi via web.
Lavoratrici e lavoratori dei teatri, dei cinema, delle cooperative di spettacolo, delle fondazioni lirico sinfoniche, del cineaudivisivo, delle troupes cinematografiche, e poi scritturati, intermittenti, professionisti con partita, tutti scenderanno in piazza venerdì 19 giugno dalle 10 alle 13, dotati di mascherina e metro così da poter rispettare il giusto distanziamento sociale, come previsto dal DPCM.
La decisione dell’assemblea arriva dopo l’azione della CGIL e di altre associazioni del settore che ha portato il Governo ad introdurre in questa fase di emergenza misure di sostegno allo spettacolo che sono state nel tempo incrementate, modificate e migliorate (sempre con una forte interlocuzione del sindacato).
Ma questo nulla toglie alla drammatica situazione delle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, che dall’inizio della crisi si ritrovano senza retribuzione e senza aver percepito alcuna indennità. E che non sanno quando e come lavoreranno. Si fa infatti ancora fatica a percepire come la creazione di spettacoli, in tutte le sue forme, sia a tutti gli effetti lavoro, reso peraltro più complesso dalla sua componente creativa, che va riconosciuta come tale, nella sua pienezza di diritti e tutele contrattuali, nonché nella sua specifica discontinuità che non può tradursi in intermittenza di reddito.
Per questo scendiamo in piazza, per chiedere il pagamento immediato delle indennità e delle Casse in deroga richieste per marzo, aprile e maggio, e per tutti i mesi in cui gli effetti dell’emergenza sanitaria dovessero continuare a penalizzare gli spettacoli e le produzioni cinematografiche (oltre a prevedere il cumulo a concorrenza fra la Cig e le indennità). E in più chiediamo che la ripartenza, prevista per il 15 giugno da una recente ordinanza della Regione Emilia-Romagna, avvenga in sicurezza e con il rilancio degli investimenti.
L’assemblea di oggi ha però voluto guardare anche oltre all’emergenza sanitaria. Le richieste che confluiranno il 19 giugno in piazza Maggiore riguarderanno quindi anche la necessità di un ammortizzatore di continuità (per professionisti, dipendenti e autonomi), di una sicurezza vera per tutti (a partire da chi, come i professionisti “autonomi”, non hanno Inail, Naspi e una piena copertura nella malattia), e la garanzia che qualsiasi investimento pubblico sia sempre più vincolato all’osservanza dei CCNL di riferimento e alla tutela dei lavoratori. Proprio in tal senso è necessaria l’istituzione di Osservatori istituzionali territoriali (con la partecipazione del sindacato) sulle politiche di sostegno agli operatori culturali (a cui vanno aggiunte anche quelle per l’occupazione giovanile del settore).