Il blocco delle attività connesse con l’emergenza sanitaria ha provocato, al 20 maggio, un calo delle entrate tributarie della Provincia di Modena pari a oltre cinque milioni e 600 mila euro; una cifra che, secondo i tecnici provinciali, potrebbe arrivare, in base alle previsioni sul mercato dell’auto, a quasi dieci milioni di euro entro la fine dell’anno; le entrate dell’ente, nel 2019 pari a circa 60 milioni, arrivano infatti soprattutto dall’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) sui passaggi di proprietà dei veicoli usati e le immatricolazione di quelli nuovi e da una quota sulla Rcauto.
Per quanto riguarda le immatricolazioni, da gennaio al 30 aprile 2020, emerge che le nuove auto acquistate sono state 4.040 contro le 9.175 dello stesso periodo dello scorso anno; sull’usato si è passati a meno di otto mila contro le oltre 13.500 del 2019; in pratica le immatricolazioni sono state quasi 11 mila in meno, quasi dimezzate.
I dati sono emersi nel corso della discussione e approvazione nel Consiglio provinciale del bilancio consuntivo 2019 della Provincia.
Dalla Rcauto, dal 1 gennaio al 20 maggio di quest’anno, la Provincia ha avuto un gettito di oltre 11 milioni e 200 mila euro, contro i quasi 12 milioni e 440 mila euro dello stesso periodo del 2019, con una differenza di un milione e 164 mila euro; dall’Ipt la Provincia ha incassato oltre sei milioni contro gli oltre dieci milioni e 600 mila euro dello stesso periodo nel 2019; la differenza complessiva è di oltre cinque milioni e 600 mila euro.
«Ora occorre vedere come reagirà il mercato dell’auto alla riapertura – sottolinea Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia – e se proseguirà questo trend negativo sulle entrate anche nei prossimi mesi. Nel recente decreto Rilancio, la Provincia ha ottenuto una prima compensazione di circa due milioni di euro su un totale di circa sei milioni previsti nei prossimi mesi nell’ambito dello stanziamento di oltre 500 milioni del Governo per tutte le Province, a fronte di un minore gettito di stimato in 820 milioni. Una somma importante che, tuttavia, riteniamo insufficiente per far fronte ai fabbisogni legati a servizi essenziali come la manutenzione stradale e gli investimenti sull’edilizia scolastica superiore».
Il consuntivo è stato approvato nei giorni scorsi con il voto contrario del gruppo Uniamoci, motivato da Antonio Platis con la sollecitazione per «un maggiore protagonismo dell’ente al servizio dei Comuni, allo scopo di intercettare nuovi risorse per la ripresa e nelle scelte sulla sanità per un rafforzamento degli ospedali periferici».