MIRANDOLA, FINALE, SAN FELICE, CONCORDIA, CAMPOSANTO, CAVEZZO, SAN PROSPERO, MEDOLLA, SAN POSSIDONIO – Paolo Negro, capogruppo nell’Unione dei Comuni del Gruppo “Liste Civiche – Partito Democratico”, interviene nel dibattito apertosi sulla decisione assunta dal sindaco e dalla Lega di Mirandola di portare il Comune di Mirandola fuori dall’Unione dei Comuni della Bassa Modenese:
“Dico a Greco e Golinelli: fermatevi, finché siete in tempo. L’Unione fra i Comuni della Bassa Modenese è una conquista storica e una risorsa fondamentale del nostro territorio che, non lo dimentichiamo, ha retto di fronte ad una catastrofe immane come il terremoto. La sua eventuale rottura sarebbe un fatto gravissimo che ci indebolirebbe tutti e per Mirandola sarebbe un costoso salto nel vuoto: non c’è un vero studio costi e benefici, Mirandola perderebbe almeno centomila euro di trasferimenti regionali e, lo dichiarano loro stessi, dovranno pagare un super manager, assumere nuovo personale e pagare interamente i dirigenti il cui costo ora è condiviso con tutti i Comuni. Mirandola non sta regalando niente agli altri Comuni, perché il 36% di concorso ai costi dell’Unione e i 500mila euro di cui parla oggi il sindaco sono a fronte dei servizi che Mirandola riceve e, ancora una volta lo dichiarano loro, Mirandola ne riceve più degli altri, perché li ha tutti in Unione. Per questo dico: fermatevi. L’unità dei territori nell’organizzare le risposte ai bisogni dei cittadini è fondamentale, soprattutto in questo momento. Stiamo entrando in una fase straordinaria e decisiva per la storia della Bassa Modenese, a cavallo fra il completamento della ricostruzione post terremoto e le pesantissime conseguenze sociali della pandemia da Coronavirus, senza precedenti dal dopoguerra. Abbiamo recentemente condiviso fra centrodestra e centrosinistra e tutti i sindaci un ambizioso programma di obiettivi di governo e di sviluppo della Bassa Modenese, un programma letto in Consiglio dell’Unione dallo stesso sindaco di Mirandola Greco mentre assumeva il ruolo di presidente dell’Unione; poi abbiamo approvato il bilancio 2020 dell’Unione all’unanimità, per la prima volta nella sua storia. Abbiamo condiviso all’interno di quel programma che una delle priorità sia riformare l’organizzazione dell’Unione, e Greco si è anche trattenuto la delega. Tutto questo l’altro ieri. E ora, sul più bello, sfasciano tutto? Ritorniamo a quel programma di sviluppo che abbiamo condiviso, riformiamo insieme l’Unione per farla cresce ancora: sul tavolo c’è già una proposta di riorganizzazione avanzata dai sindaci del centrosinistra, apertissima al confronto. Riapriamo la discussione, ma per costruire, non per distruggere. Se così non fosse, Mirandola, con i suoi 23mila abitanti, al penultimo posto fra i Comuni capo distretto della nostra provincia, tutti all’interno di Unioni, si isolerà dalla sede di confronto e rappresentanza politica del nostro territorio. L’Unione andrà avanti a otto Comuni, con i suoi 65 mila abitanti, tre volte Mirandola e sarà giocoforza il punto di riferimento e di rappresentanza degli interessi generali della Bassa Modenese”