Poste Italiane registra un notevole incremento della consegna di pacchi, ma non investe abbastanza negli addetti, che non vengono subito sostituiti quando vanno in pensione o stabilizzati alla scadenza del contratto. Lo afferma il sindacato dei lavoratori postali Slp Cisl Emilia Centrale, spiegando che durante le settimane di lockdown la domanda di consegna pacchi ha ricevuto un forte stimolo dagli acquisti e-commerce.
«A livello nazionale da gennaio a marzo sono stati recapitati 38 milioni di pacchi, con un incremento di circa il 10% sullo stesso trimestre dello scorso anno – dichiara Francesco Balzano, segretario generale Slp Cisl Emilia Centrale – Nel solo mese di aprile si sono verificati picchi di richieste paragonabili a quelli record raggiunti nei periodi natalizi o in occasione dei “Black Friday”. Anche a Modena gli oltre 300 portalettere operanti sui nove centri di distribuzione hanno più che raddoppiato le consegne. Infatti nel mese di aprile si è registrato un incremento del 152% dei pacchi e-commerce consegnati rispetto allo stesso periodo del 2019».
Balzano riconosce che si tratta di un cambiamento rivoluzionario per l’Italia, fino a oggi uno dei fanalini di coda in Europa nel commercio on line, settore nel quale Poste Italiane si conferma tra i leader del mercato.
«La leadership dell’azienda è dovuta a suoi servizi e mezzi, ma soprattutto alle sue donne e ai suoi uomini che, insieme a coloro che svolgono servizi indispensabili, hanno sempre lavorato in prima linea anche durante l’emergenza sanitaria – sottolinea il sindacalista Cisl – Le persone di Poste Italiane, da anni coinvolte in diversi cambiamenti nel settore pcl (posta, comunicazione e logistica), non fanno mancare il loro contributo operativo, consce del momento storico che il mondo del lavoro sta attraversando, ma chiedono di essere maggiormente ascoltate specialmente quando, attraverso le organizzazioni sindacali, fanno proposte per migliorare servizi e condizioni di lavoro».
Il segretario dei postali Cisl di Modena e Reggio cita la recente critica rivolta dai sindacati alla copertura delle zone di recapito, soprattutto per le neo costituite zone “Business”, destinate principalmente al recapito di prodotti in sviluppo come i pacchi.
«La penalizzazione di quelle zone è dovuta a un lento ricambio di personale che, per età o contributi, è arrivato alla pensione. Inoltre – continua Balzano – vige da tempo un consolidato innesto di personale che, assunto con contratti stagionali, lavora al massimo per dodici mesi. Occorre stabilizzare queste persone (qualche decina) con più frequenza, a maggior ragione alla luce – conclude il segretario generale della Slp Cisl Emilia Centrale – dei buoni trend dei dati sulle consegne».