In corso il 74% delle 90 azioni previste per combattere smog e inquinamento. Ridotti del 71% il biossido di azoto e di circa il 50% i composti organici volatili e ammoniaca: risultati raggiunti nel 2018 con due anni di anticipo rispetto le previsioni
Interventi finanziati dalla Regione per 300 milioni di euro su trasporti, energia, combustione di biomasse, agricoltura ed attività produttive e che prevedono strumenti di pianificazione e programmazione, per la riduzione delle emissioni in atmosfera e quindi della tutela della salute.
Meno traffico e più aree verdi, ciclabili e pedonali nelle città; risorse per il trasporto pubblico, con autobus nuovi ed ecoincentivi per rottamare i veicoli più inquinanti e promuovere la mobilità elettrica.
E giù biossido di azoto e composti organici volatili rispettivamente del 71% e del 50% con il 18% delle oltre 90 misure previste per migliorare la qualità dell’aria già concluse e il 74% ancora in corso.
Mostra un buono stato di avanzamento il primo bilancio del Piano aria integrato regionale (Pair 2020), approvato nel 2017, delle misure messe in campo nei 30 Comuni dell’Emilia-Romagna, capoluoghi compresi, firmatari del documento.
“La riduzione del 71% del biossido di azoto e di circa il 50% dei composti organici volatili e ammoniaca raggiunta nel 2018 con due anni di anticipo rispetto le previsioni, ci confortano sull’efficacia del Piano- sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo-. Purtroppo dati meno positivi riguardano gli ossidi di azoto e il particolato, la cui riduzione stimata al 2018 è rispettivamente del 25% e 33%”.
“Sono in corso in corso studi a più livelli- prosegue Priolo– che ci diranno se e quanto il lockdown e il conseguente blocco pressoché totale del traffico abbia inciso sulle componenti della qualità dell’aria. Certo è che questi dati ci indicano la necessità di continuare ad agire su alcune misure relative a traffico, riscaldamento domestico, alcuni settori dell’agricoltura e dell’industria”.
“Nel frattempo- chiude l’assessore- abbiamo agito con una accelerazione importante sul fronte della mobilità sostenibile. Ne sono un esempio le azioni previste dal ‘bike to work’ che incentivano quanto più possibile l’uso della bicicletta per spostamenti casa-lavoro. Sarà altrettanto interessante valutare nel medio periodo l’impatto dei bonus sull’edilizia e l’efficientamento energetico previsti dal governo e gli impatti dello smart working sulla mobilità”.
Un aspetto da sottolineare per la corretta attuazione del piano è quello della comunicazione e informazione ai cittadini e a tutti i portatori di interesse, nella convinzione che il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria dipendano anche dalla consapevolezza di ognuno di noi degli impatti del nostro stile di vita. A questo proposito, tra le iniziative della Regione, oltre agli incontri con i Comuni, le associazioni di categoria e dei consumatori, si segnala la campagna di comunicazione ”Liberiamo l’aria” che raccoglie i dati di qualità dell’aria e gli atti dei 30 Comuni firmatari con il sito e i canali social dedicati e gestiti da Arpae.
I dati del monitoraggio intermedio del PAIR 2020
Al 2018 risultano in corso di attuazione il 74% delle misure, concluse il 18% e programmate l’8%. Si tratta di azioni stabilite da prescrizioni di piano e norme regionali in materia di qualità dell’aria, che hanno trovato, o stanno trovando, attuazione da parte dei soggetti pubblici, in particolare dei Comuni e loro Unioni, attraverso propri atti, e dei soggetti privati (cittadini e imprese).
Molte delle azioni avviate sono legate a finanziamenti del POR FESR (Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale) o del PSR (Programma di sviluppo rurale) della programmazione 2014-2020 e continueranno a trovare attuazione anche oltre il 2020, fino alla scadenza fissata per l’utilizzo di questi fondi. Lo stanziamento regionale ammonta a 300 milioni di euro, ma considerando anche i cofinanziamenti da parte di enti locali, agenzie o altri enti e istituzioni, l’ammontare complessivo delle risorse mobilitate ammonta a oltre 400 milioni di euro.Le stime di riduzione emissiva mostrano che per composti organici volatili e ammoniaca è stata raggiunta nel 2018 una riduzione di circa il 50% delle emissioni rispetto a quanto previsto al 2020, mentre per il biossido di zolfo si arriva al 71%.
Per gli ossidi di azoto e il particolato, invece, la riduzione stimata al 2018 è rispettivamente del 25% e 33%. Per il PM10 i settori più deboli nell’attuazione risultano il traffico e l’agricoltura e per gli NOx principalmente agricoltura e industria. Le azioni sono comunque ancora in corso per tutti i settori ed essendo legate a fondi il cui utilizzo travalica l’orizzonte di piano, saranno concluse successivamente al 2020. È quindi necessario attenderne la piena realizzazione per una valutazione conclusiva.
Il confronto tra la riduzione delle emissioni che risulta dal monitoraggio del Piano al 2018, con le emissioni presenti prima dell’avvio del piano (scenario baseline al 2010) e con le emissioni attese una volta applicate tutte le misure (PAIR scenario al 2020), indica come gli effetti delle azioni fino ad ora implementate stiano portando verso gli obiettivi posti per i diversi inquinanti.Va considerato, inoltre, che nello stesso periodo di azione del PAIR 2020 stanno trovando attuazione anche i piani delle altre Regioni, in particolare di quelle che maggiormente contribuiscono all’inquinamento del bacino padano quali Lombardia e Veneto.