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Mirandola, il via per la Casa della Salute entro il 2018

da | Mag 5, 2018 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Nonantola, Novi | 0 commenti

È previsto per la fine del 2018 il via alla Casa della Salute di Mirandola. Lo rende noto un comunicato della Provincia a conclusione dell’incontro sulla sanità modenese che si è tenuto venerdì 4 maggio a Modena alla presenza, tra gli altri, della ministra della Salute Beatrice Lorenzin.

Dall’incontro, promosso dalla Conferenza sanitaria in collaborazione con Comune e Provincia di Modena, Unimore e Regione, sono emersi anche altri progetti.

CASE DELLA SALUTE – Attualmente sono 11, ma – aggiunge la nota – proseguono i lavori per le nuove strutture di Modena Nord e Carpi, con le prime opere che saranno avviate a giugno. Un’altra Casa a San Felice sul Panaro è in fase di valutazione nel programma regionale, come pure Montese.   

OSPEDALI DI COMUNITÀ – Accanto agli ospedali di comunità di Castelfranco Emilia e Fanano, sono già programmati anche gli ospedali di comunità a Finale Emilia e Mirandola, strutture di degenza territoriale con la presenza di infermieri e operatori sociosanitari 24 ore su 24, assistenza garantita da medici di Medicina generale e dai Medici della continuità assistenziale, con il supporto di specialisti.

ELISOCCORSO – Oltre alle cinque aree attrezzate già attive (inaugurata di recente l’elisuperficie notturna a Montese), il servizio dell’elisoccorso h24 nel modenese potrà contare su una sesta già prevista a Mirandola e altre 20 nuove aree per l’atterraggio e il decollo, di cui alcune già per il 2018 (Carpi, Finale Emilia, S. Martino Spino o Gavello, nel comune di Mirandola, e a Marano per quanto riguarda la pianura; a Fanano, Fiumalbo, Pievepelago, Prignano, Serramazzoni e Zocca in Appennino), e altre per il 2019 (Campogalliano, Castelvetro, Formigine, Nonantola, Novi, San Felice sul Panaro, Sassuolo e Sorbara di Bomporto in pianura, oltre a Frassinoro e Sestola in montagna) a cui si aggiungerà sempre nel 2019 anche Montefiorino.

OSPEDALI MIRANDOLA E CARPI – Per quanto riguarda la riorganizzazione ospedaliera nell’area nord, prosegue l’integrazione tra gli ospedali di Carpi e Mirandola ed i rispettivi blocchi chirurgici, a vocazione diversa, con lo scopo di garantire la qualità delle prestazioni e ridurre i tempi d’attesa degli interventi chirurgici programmati.

All’ospedale di Carpi vengono progressivamente centralizzati interventi e trattamenti ad alta complessità, in particolare sulle neoplasie, e saranno consolidate le collaborazioni con il Policlinico di Modena.

Mirandola – prosegue la nota – conferma la propria vocazione “week surgery” multispecialistica per interventi a media complessità. Per la salute mentale è in corso a Carpi la sperimentazione del modello per intensità di cura in area psichiatrica che comprende Servizio psichiatrico diagnosi e cura (Spdc) e Residenza trattamento intensivo (Rti) e consentirà il percorso post acuzie e la riabilitazione dei pazienti di tutta l’area nord. A Mirandola è attivo il Centro Provinciale di 3^ livello per disturbi del sonno. Attivati come da progetto anche i 6 posti letto a valenza riabilitativa a servizio dei pazienti ortopedici e neurologici. Adempiuti gli standard richiesti per il Punto Nascita, con una campagna di promozione del Percorso Nascita per il parto fisiologico e di sostegno alla genitorialità; si lavora alla formazione del personale del reparto.  

All’incontro hanno partecipato anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna,  Gian Carlo Muzzarelli e Alberto Bellelli, copresidenti della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena, Oreste Andrisano, rettore di Unimore, Ivan Trenti, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria, Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Ausl di Modena; ha coordinato i lavori Giuliana Urbelli, assessore alla sanità del Comune di Modena.

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